Molti lo ricordano, un vero incubo, era il 1992, il 10 luglio, e gli italiani di notte si videro sottrarre dal conto corrente il 6 per mille sui capitali. C’era il governo Amato e quella decisione fu un vero shock. In questi giorni si parla nuovamente di un prelievo forzoso in conto corrente e i ricordi corrono, ma si tratta davvero di un provvedimento simile a quello adottato dal governo Amato? Cerchiamo di capire meglio.
Cosa c’è di vero nella notizia di un prelievo forzoso in conto corrente?
Nei giorni passati molte testate giornalistiche hanno deciso titoli shock relativi a un prelievo forzoso in conto corrente. In realtà di tale prelievo si è parlato, ma si tratta solo di un pignoramento presso terzi nel caso di evasione fiscale.
Siamo nel pieno della riforma fiscale e non si pensa solo a come ridurre le tasse, ad esempio riducendo le aliquote Irpef ed eliminando le microtasse, come il Superbollo, ma anche a come mettere a punto un sistema di contrasto all’evasione fiscale che sia efficiente. Il sistema attualmente allo studio si chiama anonimetro ed è un monitoraggio fiscale che, secondo quanto annunciato, dovrebbe far emergere in modo immediato e semplice l’evasione fiscale.
Si tratta di un algoritmo in grado di mettere a confronto tutti i dati emergenti dai movimenti in conto corrente, se a ciò si aggiunge lo stimolo ad un maggiore uso delle carte di pagamento a scapito del contante, appare evidente che sarà più facile effettuare i controlli.
Recupero delle somme evase, ecco come funzionerà il prelievo forzoso in conto corrente
Insieme a questo sistema di controllo è stato annunciato anche il recupero delle somme evase direttamente dal conto corrente ed è proprio questa parte che ha portato molti a parlare di un nuovo prelievo forzoso. In realtà il vice-ministro all’economia Maurizio Leo ha sottolineato che assolutamente non siamo nell’ambito di un prelievo forzoso, ma semplicemente un pignoramento presso terzi attuato solo dopo che il giudice ha accertato l’evasione e quindi risulta assolutamente provato un danno all’Erario.
Si potrà inoltre procedere a tale pignoramento delle somme dal conto corrente anche nel caso in cui sia stato emesso un provvedimento, lo stesso sia notificato correttamente alla parte e queste non abbia proposto ricorso avverso l’atto entro i termini previsti dalla legge. In questo caso è il comportamento del contribuente a far scattare la definitività dell’atto.
Non basta quindi una semplice cartella di pagamento.
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Sottolinea il vice-ministro Leo che la novità rispetto al passato è rappresentata dal fatto che ora i controlli sono più veloci e quindi in breve tempo è possibile controllare il conto corrente, pignorare le somme ed effettuare il prelievo. Questo è possibile grazie alla interoperabilità delle varie banche dati.
Il prelievo automatizzato velocizzato è previsto dall’articolo 16 della legge di delega.
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