
Torna l’ora legale proprio oggi 30 marzo 2025. Il passaggio delle lancette un’ora in avanti ha dei pro e dei contro, ecco quindi cosa dicono gli esperti.
Torna l’ora legale, introdotta la prima volta nel 1965
Stanotte, alle ore 2, tutte le lancette degli orologi sono state spostate in avanti. Infatti è tornata l’ora legale e resterà in vigore fino a domenica 26 ottobre 2025. Se da un lato si dorme di meno, dall’altro si risparmia sulle spese domestiche, ed ecco il perché. Attraverso questo spostamento delle lancette si risparmia energia elettrica, perché si usa la luce naturale durante i mesi primaverili ed estivi.
L’ora legale diventò una prassi nel corso del 1900 nella maggior parte dei Paesi occidentali. In Italia, in particolare, il cambio d’ora è stato introdotto nel 1965. Allora la fase estiva con le lancette un’ora avanti durava soli 4 mesi. Mentre nel 1980 il periodo è stato esteso. Già nel 1784 Benjamin Franklin (Stati Uniti) voleva costringere la popolazione a svegliarsi prima per risparmiare sulle candele. Tuttavia dal 1996 nell’Unione Europea tutti i paesi adottano lo stesso calendario per l’ora legale.
Torna l’ora legale, il risparmio della corrente elettrica
L’effetto positivo dell’ora legale è senza dubbio il risparmio della corrente elettrica per l’illuminazione delle case e delle attività. La buona notizia arriva da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale di trasmissione in alta ed altissima tensione. Secondo le stime durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 100 milioni di euro. Un risparmio possibile grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 330 milioni di kWh. Inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2025 è calcolato considerando che il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA) è, per il primo trimestre 2025, pari a circa 29,9 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 330 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 125 mila famiglie. Le bollette saranno quindi più leggere sia perché le lampadine resteranno spente più a lungo, sia perché rimarranno in vigore gli aiuti che derivano dal decreto bollette 2025.
I disturbi sulla salute
Nonostante il risparmio, c’è chi fa notare degli effetti negativi sulla salute. Si dorme meno e ci vorrà qualche giorno per riprendersi, e la produttività nei primi giorni potrebbe essere minore. Secondo la Società italiana di medicina ambientale, l’ora legale, avrebbe effetti negativi sull’orologio biologico dell’organismo. Infatti potrebbero verificarsi effetti negativi sulla pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, ciclo naturale del sonno e concentrazione.
Ma esistono anche Paesi che hanno deciso di non adottare l’ora legale come la Russia, l’Argentina, l’India e quasi tutta l‘Africa. A dire il vero la Commissione Europea ha vagliato più volte l’idea di eliminare l’ora legale, però non si è mai trovato un accordo definitivo, tra gli Stati membri. Quindi ogni Paese decide per se. L’Italia ha sempre deciso di mantenerla. Per il 2025 infatti l’ora legale rimarrà attiva fino al 26 ottobre, per poi tornare all’ora solare.