
Reddito di libertà 2025 aumenta il contributo per le donne che passa da 400 a 500 euro mensili, ecco tutte le informazioni.
Reddito di libertà 2025, cos’è e a cosa serve
Uscire da una relazione pericolosa, allontanarsi di un marito violento o da un compagno con le mani lunghe non è sempre facile. Sono diversi i casi di cronaca etichettati con il nome “femminicidio”, che nascondono dei crimini terribili. Ma per le donne che decidono di scappare dall’incubo, ci sono misure che permettono di vivere, almeno come primo aiuto, e di dare così dignità alle vittime. Uno tra tutti è sicuramente rappresentato dal reddito di libertà.
Il “Reddito di libertà” è riconosciuto alle donne vittime di violenza che si trovino in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali. Si tratta di un intervento di particolare importanza, volto a sostenere l’emancipazione economica delle donne che si trovano in situazioni di violenza e che intendono fuoriuscirne.
Reddito di libertà 2025, il contributo aumenta da 400 a 500 euro
Buone notizie per coloro che hanno bisogno del reddito di libertà. Infatti il contributo passa da 400 euro a 500 euro mensili pro capite mensili, per un massimo di 12 mensilità. Inoltre non è incompatibile con altre forme di sostegno, quali l’assegno di inclusione. A stabilirlo è un decreto del ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con quelli del Lavoro e dell’Economia.
Si parla quindi di un incremento di 100 euro al mese. Inoltre al Fondo sono destinati 30 milioni di euro, suddivisi in 10 milioni all’anno per 2024, 2025 e 2026. Tuttavia ai 30 milioni stanziati per il Fondo si aggiungerà un ulteriore milione, strutturale, stanziato dall’ultima legge di bilancio. Fondi che sono necessari se si vuole davvero dare un aiuto alle donne vittime di violenza che vogliono trovare una nuova vita.
Come presentare la domanda
A partire dal 18 aprile 2025 e fino al 31 dicembre 2025, tutte le donne in possesso dei requisiti previsti dal decreto, possono presentare la domanda. I requisiti sono:
- Residenza in Italia;
- Cittadinanza italiana o comunitaria, oppure possesso di un regolare permesso di soggiorno per cittadine extracomunitarie;
- Percorso di fuoriuscita dalla violenza certificato da un centro antiviolenza;
- Condizione di povertà e urgenza, attestata dal servizio sociale territoriale.
Si ricorda che per la presentazione delle domande i Comuni dovranno accedere al servizio on line raggiungibile sul sito www.inps.it, digitando nel motore di ricerca “Prestazioni sociali dei comuni”, selezionando tra i risultati il servizio “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”.