
Novità Isee 2025 per il calcolo del valore finale. Infatti sono da considerarsi da escludere i buoni fruttiferi di Stato. Ma restano invariati altri documenti.
Novità Isee 2025, via i buoni fruttiferi
L’isee è l’indicatore della situazione economica equivalente, ed è uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie. E’ utilizzato per richiedere moltissimi dei buoni o delle esenzioni messe a disposizione dallo Stato, soprattutto per coloro che hanno redditi bassi. L’Isee quindi è un documento molto importante che viene rinnovato ogni anno. Arrivano delle novità per quanto riguarda la presentazione dell’ISEE per il 2025.
Infatti si attende la pubblicazione del decreto che consente l’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni postali dal calcolo dell’ISEE. Come da legge di bilancio, legge del 30 dicembre 2023 (articolo 1 commi 183-185), sono stati esclusi dal calcolo del patrimonio familiare, i buoni garantiti dallo Stato e postali fino all’importo di 50 mila euro. Una buona notizia, perché molti valori Isee dichiarati saranno più bassi e quindi allargare la platea dei richiedenti aiuti di Stato o bonus.
Novità Isee 2025, quali titoli saranno esclusi
Il DPCM n. 13, firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in data 14 gennaio 2025 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2025) introduce importanti modifiche ai criteri di determinazione e i campi di applicazione dell’ISEE. La modifica più importante è sicuramente l’esclusione dal calcoli di diversi titoli garantiti dallo Stato e da Poste Italiane:
- Buoni ordinari del Tesoro (BOT )
- Buoni fruttiferi postali,
- CTZ (Certificati del tesoro zero-coupon),
- Buoni del tesoro poliennali (BTP),
- Libretti di risparmio,
- Certificati di credito del Tesoro (CCT).
Il provvedimento entrerà in vigore da domani mercoledì 5 marzo. Tuttavia le attestazioni fino ad ora concesse saranno valide. Ma le famiglie potranno chiedere un nuovo attestato.
Tutti gli altri documenti necessari
Restano invariati gli altri documenti necessari per il rilascio dell’indicatore. Infatti bisogna presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), comprensiva dei dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare e valida dal momento della sua presentazione fino al 31 dicembre successivo. Non possono mancare:
- Documento di identità e tessera sanitaria;
- visura dell’immobile in possesso o copia del contratto di locazione se registrato;
- le giacenze medie dei conti intestati ai componenti del nucleo familiare;
- le certificazioni sui redditi sottoposti a imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta;
- per chi possiede autoveicoli si presenta la targa compresi imbarcazioni e navi.
E’ chiaro che poi nelle famiglie ci sono dei casi particolari. Ad esempio nel caso in cui ci siano dei coniugi separati occorrono inserire anche gli assegni di mantenimento per coniuge, figli e la sentenza giudiziale di separazione o di divorzio. Per eventuali dubbi è sempre meglio chiedere a Caf, Patronati o intermediari abilitati.