
Nuova pagina da scrivere per la fatturazione elettronica, esclusa in modo definitivo per le spese sanitarie, non ci sarà obbligo di fattura elettronica per i professionisti del mondo della Salute come odontoiatri, psicologi, e le varie professioni sanitarie.
Fatturazione elettronica: estensione graduale, ma divieto per le professioni medico-sanitarie
Arriva il NO definitivo alla fatturazione elettronica per gli operatori sanitari e i medici. L’obbligo della fatturazione elettronica è una realtà ormai consolidata in Italia. Inizialmente è stata introdotta obbligatoriamente per le operazioni con le Pubbliche Amministrazioni, man mano è stata estesa a tutte le operazioni B2B e B2C, cioè Business to Business e Business to Consumer (tra professionisti, commercianti, artigiani… e consumatori finali). L’ultima estensione è stata alle fatture emesse dai titolari di partita Iva in regime forfettario.
L’obbligo di fatturazione elettronica trae origine dalla necessità di contrastare l’evasione fiscale, le fatture infatti vengono trasmesse attraverso il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Ne consegue che l’AdE viene a conoscenza fin dal primo momento di tutti gli scambi e di tutte le operazioni in tempo reale. Può quindi ricostruire in questo modo i redditi da dichiarare e l’Iva da versare. Al momento delle dichiarazioni incrocia i dati con la banca dati in suo possesso e rileva eventuali anomalie di cui può chiedere conto ai contribuenti.
Perché le professioni sanitarie sono escluse da obbligo di fatturazione elettronica?
L’obbligo di fatturazione elettronica è stato però escluso per gli operatori sanitari, come i medici, tra cui dentisti, odontoiatri e i vari specialisti. Si tratta in realtà di un vero e proprio divieto. Tale esclusione è determinata dalla necessità di tutelare la privacy dei pazienti. Nel tempo tale esclusione è stata operata con diverse proroghe in attesa che si potesse trovare una soluzione che aiutasse a conciliare la necessità di tutelare la privacy con la necessità di controllare anche i professionisti del settore sanità.
Di fatto la soluzione tecnica a questo problema non è stata trovata. La misura dovrebbe essere introdotta secondo le indiscrezioni circolate nel decreto correttivo alla riforma fiscale. Tra le novità da introdurre l’invio dei dati al sistema TS con un passaggio da una cadenza semestrale a una annuale.
La modifica andrà a incidere sull’articolo 10-bis del DL n. 119 del 2018: in questo caso, però, non si aggiungono ma si eliminano i periodi d’imposta oggetto di esclusione. Il divieto per medici e operatori sanitari diventerà così permanente.
Si ricorda che le prestazioni sanitarie, insieme ai farmaci, sono le uniche che ancora oggi possono godere delle detrazioni fiscali anche se pagate in contanti.
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