
Il Governo lavora al decreto correttivo alla delega fiscale e molte novità riguardano il concordato preventivo biennale. Ecco cosa è previsto per il 2025.
Concordato preventivo biennale 2025, esclusi i forfettari
L’edizione del concordato preventivo biennale 2024-2025 si è conclusa e non certo in modo positivo viste le scarse adesioni. Proprio per questo motivo per l’edizione 2025-2026 sono previste delle correzioni, non è però detto che le stesse portino a un aumento delle partite Iva che decideranno di aderire perché di fatto sembra che molte agevolazioni prima previste vengano meno.
Il concordato preventivo biennale è un accordo tra contribuente e Fisco circa la tassazione da applicare per 2 anni. Possono aderire al concordato preventivo solo i contribuenti titolari di partita Iva, ma devono avere aderito al regime ordinario. Nel 2024 in via sperimentale era stato permesso l’accesso anche ai contribuenti forfettari, ma solo per l’anno di imposta 2024. In base alle ultime novità non potranno aderire i forfettari nel 2025.
Termini di adesione al concordato slittano al 30 settembre 2025
Questa non è l’unica novità, l’altra novità prevista per il 2025 è lo slittamento dei termini per l’adesione. Il termine ordinario è il 31 luglio, ma anche per il 2025 lo stesso slitta al 31 ottobre. Questo appare ovvio e plausibile visto che sono ancora in corso di definizione le norme che saranno applicate per il concordato preventivo.
Niente ravvedimento speciale per chi aderisce nel 2025
Un’altra novità riguarda il ravvedimento speciale: i titolari di partita Iva, che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale, che hanno aderito nel 2024 hanno la possibilità di accedere al ravvedimento speciale. Si tratta di un particolare condono fiscale per gli anni di imposta 2018-2022, a fronte del pagamento di tributi commisurati al punteggio Isa maturato nel singolo periodo di imposta, vengono limitati i controlli fiscali per tali periodi. Al ravvedimento speciale si può aderire entro il 31 marzo 2025 anche per alcuni dei periodi di imposta visti. Tale possibilità non è però prevista per chi aderisce nel 2025.
Nuove norme saranno dettate anche per le società, con una sorta di effetto domino nel caso in cui uno dei soci dopo l’adesione al concordato esca dalla società stessa.
Si ricorda, infine, che possono aderire al concordato preventivo biennale nel 2025 coloro che non hanno aderito nel 2024 per scelta oppure perché non avevano i requisiti e li hanno maturati nel frattempo. Chi aderisce nel 2025 potrà avvalersi degli effetti dell’accordo per gli anni di imposta 2025-2026.
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