Concordato preventivo biennale 2025. Novità

concordato preventivo biennale 2025

Chi non ha aderito al concordato preventivo biennale nel 2024, può aderire nel 2025, ma entrano in vigore le scadenze ordinarie. Ecco le novità sul concordato preventivo biennale 2025, soggetti esclusi e termini.

Concordato preventivo biennale, cos’è?

Il concordato preventivo biennale è un accordo tra Fisco e contribuente sulla tassazione da applicare. Nell’accordo in realtà c’è poco spazio di manovra per il contribuente che può semplicemente scegliere di accettare o meno la proposta. La proposta è basata su una serie di elementi tra cui spiccano, per importanza, ricavi e compensi maturati nell’anno precedente, e voto ottenuto negli ISA. Più è basso il voto inerente l’affidabilità fiscale, maggiori sono gli importi che il contribuente sarà tenuto a pagare al fine di adeguarsi. Proprio il fatto che per i contribuenti il concordato preventivo biennale ha portato al versamento di maggiori tasse ha determinato l’insuccesso di questa epocale riforma del sistema tributario.

Nell’edizione del 2024 visto che le norme sono state dettate in ritardo è stata concessa la possibilità di aderire al concordato preventivo con termini temporali molto ampi, in particolare fino al 31 ottobre. Scaduto questo termine son o stati riaperti i termini fino a dicembre, escludendo però in questo caso i forfettari. Tutto cambia nel 2025

Chi può aderire al concordato preventivo biennale 2025?

I contribuenti che hanno i requisiti e non hanno aderito nel 2024, possono ora aderire nel 2025. In questo caso l’accordo vale per il 2025 e 2026. Un’altra sostanziale differenza è determinata dal fatto che chi aderisce nel 2025 non può aderire alla sanatoria prevista nella passata “edizione” e che consentiva di regolarizzare la posizione con il fisco per gli anni precedenti al concordato stesso.

Le tappe per il 2025 sono ristrette, infatti, entro il 15 marzo l’Agenzia delle Entrate deve pubblicare i software ISA e, a seguire, entro lo stesso giorno del mese di aprile dovrà essere messo a disposizione il software per il calcolo della proposta di concordato preventivo biennale 2025-2026. L’adesione è, invece, possibile entro il 31 luglio 2025. Per il 2025 non potranno aderire i forfettari, anche se non sono escluse novità. Nel 2024 i contribuenti forfettari potevano aderire al concordato preventivo in via sperimentale e solo per il 2024.

Il viceministro dell’Economia non ha escluso per i prossimi mesi nuovi correttivi ai decreti legislativi previsti dalla riforma fiscale e in particolare sul decreto n° 13 che disciplina il concordato, ma di fatto non si esclude quindi che siano ridettati i termini temporali per l’adesione, ma per ora le tappe del concordato preventivo biennale sono così scandite. Il vice -ministro nonostante il flop delle adesioni ha sottolineato che comunque ritiene che si tratta di una riforma importante su cui puntare.

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