Pensione anticipata a 64 anni, ecco le novità nella Legge di Bilancio 2025. L’uscita anticipata però non è per tutti, ecco i requisiti e le restrizioni.
Pensione anticipata a 64 anni con la legge di Bilancio 2025
La pensione per molti lavoratori è un traguardo agognato, uscire tutti i giorni, lo stress dell’ufficio, della fabbrica, del negozio in cui magari si lavora da anni, diventa difficile da gestire. Ancora di più quando ci sono costanti crisi aziendali e rischi di licenziamento. Insomma per molti il luogo di lavoro non è, o non è più, un luogo stimolante e di crescita personale, ma un ostacolo da cui scappare. Ora per chi compie 64 anni c’è un ulteriore scivolo pensionistico.
Il superamento della legge Fornero sembra essere una chimera, infatti, anche quest’anno la riforma delle pensioni non c’è stata, ma con la legge di Bilancio 2025 si prova uno scivolo per alcuni lavoratori. Non si tratta però di una misura particolarmente agevole e soprattutto ha una platea ristretta. In base a un emendamento approvato nella legge di Bilancio 2025 possono accedere alla pensione a 64 anni i lavoratori che abbiano compiuto 64 anni di età. Sono però necessari requisiti molto stringenti, infatti, deve trattarsi di lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dal 1996. Si tratta dei lavoratori che hanno maturato solo pensione contributiva e non pensione retributiva.
Chi può accedere allo scivolo pensionistico?
Possono andare in pensione coloro che sono nati nel 1961, compiono 64 anni nel 2025 e hanno iniziato a lavorare nel 1996. Non è questo il solo requisito occorre anche aver maturato almeno cinque anni di contribuzione in più di quella normalmente richiesta (25 anziché 20), che dal 2030 diventano dieci (30 anni invece di 20). Contribuzione che dovrà essere via via adeguata agli incrementi alla speranza di vita.
Affinché questi soggetti possano accedere alla pensione anticipata a 64 anni devono inoltre aver aderito a un fondo pensione. Solo al verificarsi di queste condizioni è possibile sommare la pensione obbligatoria con la rendita maturata attraverso il fondo pensione per raggiungere la soglia minima richiesta per il pensionamento anticipato.
In questo caso la quota della «rendita» dall’adesione alle forme integrative può concorrere a raggiungere la soglia d’importo minimo richiesta, che è pari a tre volte l’assegno sociale (1.603,23 euro). La misura dovrebbe coinvolgere potenzialmente 80.000 persone.
I requisiti per avere accesso a questa forma pensionistica andranno man mano a essere più stringenti.
Un’ulteriore restrizione è data dal divieto di cumulare la pensione anticipata con redditi da lavoro autonomo o dipendente, salvo quelli occasionali fino a 5.000 euro lordi annui.
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