No definitivo alla rottamazione fiscale quinquies, cosa succede?

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Nessuna rottamazione fiscale in arrivo, a dirlo è il vice-ministro all’Economia Maurizio Leo.

Rottamazione fiscale quinquies, No di Leo

La proposta di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali è stata più volte portata avanti, ma il vice-ministro all’Economia Maurizio Leo è stato categorico. Intercettato alla Camera dove è all’esame la conversione del decreto fisale collegato alla manovra di bilancio,  ha sottolineato che attualmente le possibilità di una nuova rottamazione fiscale sono a zero.

L’ultima proposta è arrivata nel decreto fiscale (Dl 155 del 2024). Le forze di Governo hanno già annunciato che riproporranno le stesse modifiche già approvate in Senato, mentre il Governo ha annunciato l’apposizione della questione di fiducia, quindi testo blindato, nessuna rottamazione quinquies ma soprattutto nessuna possibilità neanche per il futuro. Molti si chiedono se queste dichiarazioni siano da prendere sul serio, infatti in tanti ricordano che si era detto anche che non vi sarebbe stata alcuna proroga dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale e invece la stessa è arrivata.

Resta da dire che per molti italiani la vera manna dal cielo potrebbe essere un saldo e stralcio, cioè lo stralcio di cartelle esattoriali magari per impossibiolità di pagare.

Concordato preventivo, ancora pochi giorni per aderire

Proprio su tali novità vi sono però delle precisazioni, in quanto non trattasi di una vera proroga, ma di una sorta di nuova adesione con termini diversi e entrate autonome. Il motivo è dato dal fatto che se il Governo avesse fin da subito dichiarato che intendeva riaprire i termini, nessuno avrebbe aderito entro il 31 ottobre e le entrate fiscali sarebbero state molto ridotte. Si ricorda solo che si può aderire entro il 12 dicembre 2024 e che chi aderisce ora può accedere anche ai benefici del ravvedimento speciale la cui opzione può essere esercitata entro il 31 marzo 2025. Il versamento dei mggiori importi dovuti può invece avvenire entro il 31 marzo in unica soluzione o in pagamenti mensili.

Di fatto il ravvedimento speciale è comunque una sorta di rottamazione e quindi introdurre ancora ulteriori misure farebbe credere agli italiani che possono non pagare le tasse tanto c’è sempre una manovra del Governo che consente di riparare.

Tra le novità importanti nel decreto fiscale resta la possibilità di pagare gli acconti per l’anno di imposta 2024 in cinque rate a partire da gennaio 2025. Resta adesso da capire come l’informazione sarà ufficializzata considerato che gli acconti sono scaduti il 2 dicembre, ma il decreto non ha ancora terminato il suo iter di approvazione.

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