Nella legge di Bilancio 2025 si parla di Ires premiale, ma di cosa si tratta e quali sono le novità per le società nel caso in cui questa misura dovesse essere confermata?
Ires, cos’è e quando si paga
L’Ires è l’imposta sui redditi delle società, devono versare l’imposta le società di capitali, in particolare società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione, le società europee, le società cooperative europee, gli enti pubblici e i trust.
Si tratta in totale di circa 1,3 milioni di soggetti passivi, vale 51, 8 miliardi di euro, gettito del 2023, nel 2024 le entrate sono in aumento. L’Ires è disciplinata dall’articolo 73 del TUIR e ha sostituito l’Irpeg, imposta sul reddito delle persone giuridiche. Fino al 2016 l’aliquota era al 27,5%, è stata poi ridotta al 24%. I soggetti che non sono residenti in Italia pagano l’Ires soltanto sui redditi prodotti in Italia. L’ipotesi in discussione in maggioranza è quella di ridurre l’aliquota dell’Ires sulla parte di utili che non vengono distribuiti, ma lasciati in azienda per sostenere investimenti, assunzioni e altri impieghi che la legge vuole promuovere, come il welfare aziendale.
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Ires premiale o mini Ires, come funziona e a chi si applica?
Si tratta di un’imposta proporzionale con aliquota al 24%. Delineati i tratti generali vediamo ora cos’è l’Ires premiale o mini-Ires. La bozza della legge di bilancio 2025 prevede la riduzione dell’aliquota Ires di 4 punti percentuali per i soggetti Ires che investono e favoriscono l’incremento dell’occupazione. La misura dovrebbe costare circa 400 milioni di euro e dovrebbe trovare copertura nella maggiore imposizione fissata per le banche e le assicurazioni.
Molti hanno però notato che la misura va ad agevolare gli stessi soggetti che possono godere anche della maxi deduzione fiscale legata alle assunzioni con possibilità di avere una l’agevolazione fiscale fino al 130%. Si sono quindi chiesti se nella stesura finale della norma si intende utilizzare i due strumenti, cioè mini-Ires e Superbonus assunzioni in maniera alternativa o cumulativa.
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