La disoccupazione nel 2025 sembra essere in diminuzione, ma cosa fare se dovesse capitare? Si può accedere ad alcuni aiuti.
Disoccupazione nel 2025, un dato in diminuzione
Una buona notizia pubblicata qualche giorno fa riguarda l’aumento dell’occupazione in Italia. Inoltre il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 5,8% nell’ottobre 2024, raggiungendo il suo minimo storico. Al di sotto delle aspettative del mercato del 6,1% e in calo rispetto al 6% rivisto al ribasso del mese precedente. Dati che sembrano prevedere uno scenario migliore almeno per il prossimo anno.
Ma può purtroppo succedere di perdere il lavoro e trovarsi in una situazione difficile. In questi casi è possibile ricorrere a degli aiuti messi a disposizione dello Stato. Aiuti economici consolidati nel tempo e che permettono di affrontare i momenti difficili, magari in attesa di un nuovo lavoro.
Disoccupazione nel 2025, la Naspi e non solo
Sul sito dell’Inps sono presenti delle indicazioni importanti rispetto a due misure che riguardano indennità mensili quando si perde il lavolo: la Naspi e la Dis-coll. La NASpI è una indennità mensile di disoccupazione, istituita dal decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, che viene erogata su domanda dell’interessato. Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente la propria occupazione. Possono richiederla i lavoratori subordinati che hanno almeno 13 settimane contributive negli ultimi 4 anni, spetta un’indennità pari al 75% dello stipendio medio percepito entro un massimo di 1.425,21 euro, più il 25% per la parte residua fino ad arrivare al massimo a 1.550,42 euro.
Mentre la Dis-coll spetta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno perso involontariamente l’occupazione. E che sono iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata presso l’INPS. Ai disoccupati spetta un bonus di mille euro che si riduce a 780 euro per coloro che sono disoccupati da almeno 45 giorni e hanno maturato almeno 90 giorni di lavoro nell’ultimo anno.
Le altre misure messe a disposizione dallo Stato
Se non si rientra nei casi sopra descritti ci sono altri aiuti economici da richiedere. L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Inoltre la misura riguarda i nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un minore, oppure persone con più di 60 anni con disabilità oppure seguite dai servizi socio sanitari. Il nucleo familiare del richiedente deve avere un valore ISEE non superiore a 9.360 euro.
Con il Supporto Formazione e lavoro si ha un importo di 350 euro mensile ottenibile mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro, nonché dei progetti utili alla collettività e del servizio civile universale.