Importanti novità per i titolari di partita Iva che non sono riusciti ad aderire al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024, ora c’è il concordato preventivo bis.
Riaperti i termini per il concordato preventivo bis
Le voci circolavano da un po’ e alla fine è arrivata la riapertura dei termini per il concordato preventivo bis. Si era parlato di emendamenti alla legge di bilancio o al decreto fiscale, ma alla fine la strada prescelta è stato un decreto legge composto da 2 articoli con il quale si prevede la riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo biennale. C’è tempo fino al 12 dicembre 2024 per perfezionare l’accordo con il Fisco. Per i titolari di partita iva in regime forfettario mancherà meno di un mese al termine dell’anno e di fatto possono confrontare la tassazione applicata pagando le tasse in base a quanto dichiarato oppure in base all’accordo con il Fisco.
Come funziona il nuovo concordato preventivo biennale
La nuova finestra del concordato preventivo sarà aperta solo per i contribuenti che entro il termine del 31 ottobre 2024 hanno presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2023. Si tratta di una finestra autonoma che quindi genera entrate fiscali autonome rispetto a quelle della “prima edizione” del concordato preventivo biennale. Proprio il viceministro Maurizio Leo ha sottolineato che la mancata proroga prima del termine di scadenza del 31 ottobre era necessaria proprio al fine di quantificare le prime risorse economiche provenienti dal concordato preventivo biennale, in modo da incassare e iniziare ad agire sul taglio Irpef, obiettivo principale del Governo. Si tratta di circa 1,3 miliardi di euro corrispondenti a 500.000 contribuenti titolari di partita Iva che rappresentano circa il 15% del totale. Con il concordato preventivo bis si attende che le adesioni crescano fino al 23%.
Si può aderire anche al ravvedimento speciale?
Per ora non c’è l’estensione per coloro che aderiscono al concordato bis per il ravvedimento speciale. Ricordiamo che il ravvedimento speciale consente di sanare le entrate non dichiarate versando una somma forfettaria rapportata agli indici Isa. Consente di regolarizzare gli anni di imposta 2018-2022 eliminando ogni rischio di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. In base alle norme attualmente in vigore, possono esercitare l’opzione entro il 31 marzo 2025 i contribuenti che hanno aderito al concordato entro il 31 ottobre 2024. Il Governo ha già annunciato l’intenzione di estendere il ravvedimento speciale anche ai contribuenti che aderiscono entro il 12 dicembre 2024.
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