Rogiti sugli immobili arriva una novità importante per la dichiarazione in atto da parte degli agenti immobiliari sulle provvigioni.
Rogiti sugli immobili, l’agente immobiliare
Il rogito notarile è l’atto pubblico che sancisce il definitivo passaggio di proprietà di un immobile dal venditore all’acquirente. Responsabile del perfezionamento dell’atto è il notaio, che registra il contratto di rogito in modo da renderlo ufficiale. All’interno del rogito o atto di compravendita ci sono indicate tutte le clausole che riguardano il passaggio di proprietà: come l’indicazione del il prezzo di acquisto, le modalità di pagamento, i dati identificativi degli immobili e se le parti si sono avvalse dell’aiuto di terzi.
E’ il caso degli agenti immobiliari, che svolgono l’attività di seguire il cliente per il perfezionamento dell’atto. Infatti l’agente immobiliare riesce a far incontrare le esigenze del venditore con quelle del compratore affinché l’affare possa concludersi. Per lo svolgimento della sua mediazione deve avere conseguito il patentino presso la Camere di Commercio dove svolge la sua attività.
Rogiti sugli immobili, cosa cambia?
Durante il rogito notarile l’agente immobiliare ha sempre dovuto dichiarare la provvigione percepita tra le parti. Oltre a dover presentare la fattura debitamente compilata. In altre parole, doveva rendere pubblico il suo guadagno. Ma a breve le cose cambieranno e questa violazione di privacy sarà definitivamente cancellata.
La novità è stata inserita nel Ddl Lavoro appena approdato al Senato, dopo il passaggio alla Camera. Viene abrogato il decreto legge n. 223/2006 che imponeva l’obbligo di dichiarazione dei compensi per l’agente immobiliare. Basterà il numero di fattura e dichiarare che quanto pagato coincide con l’importo del documento. Restano tutti gli altri obblighi, compresi quelli di riportare il numero di iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e della Camera di commercio e anche le “analitiche modalità di pagamento”. Infine chi compra ha diritto a una detrazione del 19% su un importo massimo di mille euro e questo è rimasto invariato.
La novità che piace agli agenti
L’introduzione di questa novità piace molto agli agenti immobiliare per vari motivi. In primo luogo è bene rispettare la privacy dell’agente e del suo lavoro. Va ricordato che nessuno degli altri professionisti coinvolti in una vendita indica esplicitamente il proprio compenso. Lo stesso notaio non indicare in atto la sua parcella.
In secondo luogo c’è libertà di trattazione sulle provvigioni, quindi non è detto che compratore e venditore debbano versare la stessa quota. Infine l’introduzione della fattura elettronica cristallizza la situazione anche in termini di pagamenti ricevuti, quindi nessun pericolo in termini di controllo anti-evasione.