Prezzi del pellet in discesa, ecco quanto costa e perché

prezzo del pellet 2025

Buone notizie per chi usa il riscaldamento a pellet, forte discesa dei prezzi per la campagna 2024-2025.

Prezzi pellet inverno 2024-2025

Manca poco al momento in cui sarà possibile accendere i riscaldamenti, infatti, le prime Regioni dal 15 ottobre potranno iniziare a riscaldare gli edifici. Terminata la crisi che due inverni fa ha portato il prezzo del pellet a superare i 10 euro al sacco, già l’anno scorso c’era una forte discesa con prezzi oscillanti in media tra 6,50 euro e 4 euro.

Naturalmente alla differenza di prezzo corrisponde come sempre anche una differenza di prestazioni energetiche e produzione di scarti (cenere) insomma il pellet da 4 euro non è identico al pellet da 6,50 euro e si rischia un aumento dei consumi che poi incide sul costo finale del riscaldamento per un anno.

Per quest’anno il prezzo è ancora ridotto perché il pellet che un anno fa aveva il prezzo di 6,50 euro, si può tranquillamente trovare a un prezzo che oscilla tra 5 e 5,50 euro. Un risparmio notevole soprattutto per chi abita in zone interne.

I prezzi minimi sono poco al di sotto dei 4 euro.

Perché i prezzi del pellet scendono?

Ricordiamo che negli anni passati, in via eccezionale, era stata ridotta al 10% l’Iva sul pellet, questo per andare incontro ai consumatori, per quest’anno non si attendono agevolazioni. I prezzi però già indicati sono comprensivi di Iva.

Perché i prezzi del pellet continuano la discesa? I fattori che incidono sono molteplici. Il boom dei prezzi si è avuto con l’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia, ma sebbene il conflitto non sia finito la situazione si è stabilizzata anche grazie alle importazioni da zone diverse, ad esempio il Brasile. Ricordiamo che l’Italia produce pochissimo pellet e questo determina la necessità di importarlo,ma grazie alle diverse fonti di approvvigionamento è possibile tenere sotto controllo i prezzi.

Si aggiunge il fatto che le temperature più elevate hanno portato una riduzione dei consumi. Inoltre molte famiglie nell’anno del boom dei prezzi hanno preferito convertire il sistema di riscaldamento e ne è conseguita una diminuzione della domanda e di conseguenza dei prezzi.