Pagamenti tracciabili per partita Iva, novità nella legge di bilancio 2025

pagamenti tracciabili

Dal 1° gennaio 2025 arriva un’importante novità per i titolari di partita Iva, per usufruire di detrazioni e deduzioni fiscali dovranno utilizzare metodi di pagamento tracciabili. La nuova normativa presente del disegno di legge di Bilancio 2025 approdato in Parlamento.

Reddito di impresa, per le deduzioni fiscali serve la tracciabilità dei pagamenti

I titolari di partita Iva sanno che al fine di determinare il reddito imponibile possono sottrarre dal fatturato le spese inerenti l’attività posta in essere, ad esempio le spese di rappresentanza, spese di cancelleria, biglietti aerei, treni e tutto ciò che viene speso per svolgere in modo adeguato l’attività stessa. Questi adempimenti non sono però richiesti a tutti i titolari di partita Iva, ma solo ai contribuenti in regime ordinario, non si applicano, infatti, tali obblighi ai forfettari che, invece, usano i coefficienti di redditività per determinare l’imponibile.

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Dal 2025, al fine di contrastare l’evasione fiscale determinata dal portare in detrazione/deduzione spese non effettivamente sostenute, ma fatturate, viene introdotto l’obbligo di pagamento tracciabile per le spese stesse. Ciò implica che il pagamento dovrà avvenire con bonifici, assegni, carta di credito, bancomat(articolo 10 disegno di Legge di Bilancio 2025).

In questo modo le condizioni previste per la maggior parte delle detrazioni/deduzioni fiscali richieste alle persone fisiche vengono estese anche a imprese e professionisti titolari di partita Iva. Le novità previste entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.

Obbligo di collegare Pos al registratore di cassa

Queste non sono le uniche novità per il contrasto all’evasione fiscale contenute nella legge di Bilancio 2025.  Il testo ora al vaglio del Parlamento prevede anche l’obbligo di collegare il Pos al registratore di cassa all’articolo 9 del disegno di legge di Bilancio 2025. In questo caso l’obiettivo è evitare l’emissione di scontrini non fiscali attraverso registratori di cassa non collegati all’Agenzia delle Entrate.

Naturalmente la norma dovrà essere confermata dal Parlamento, ma è probabile che l’impianto normativo resti immodificato visto che generalmente terminato l’esame degli emendamenti si pone la Fiducia per confermare il, testo. L’approvazione arriva in genere nelle ultime settimane di dicembre. Al fine di dare ai professionisti e alle imprese il termpo di adeguarsi a tale novità, l’obbligo di collegare il Pos al registratore di cassa entra in vigore il 1° gennaio 2026.

Ricordiamo che obiettivo dichiarato dal Governo è contrastare l’evasione fiscale al fine di migliorare le entrate fiscali e in questo modo ridurre la pressione fiscale andando ad agire sull’Irpef.

Il contrasto all’evasione fiscal è anche al centro delle misure previste nel concordato preventivo biennale che però non sta riscuotendo molto successo. Infatti, mancano meno di 10 giorni al termine per l’adesione e solo il10% circa dei contribuenti ha aderito. Proprio per questo non si escludono ulteriori proroghe volte alla diffusione della campagna di informazione.

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