Concordato e regime forfettario possono andare d’accordo, ma cosa succede quando si superano le soglie indicate dalla normativa?
Concordato e regime forfettario, è possibile
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi (Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024). I professionisti e gli imprenditori, che hanno aderito al regime forfettario, (di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190) possono conoscere la proposta di Concordato preventivo entro il termine di presentazione del modello Redditi 2024.
Possono partecipare al concordato preventivo tutte le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni che aderiscono o meno al regime forfettario. Ma cosa succede quando si superano le soglie indicate dalla norma per coloro che hanno aderito al regime forfettario?
Concordato e regime forfettario, le risposte dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha reso note alcune risposte in merito ad alcuni dubbi che nascono dall’unione tra il Concordato Preventivo Biennale e il regime forfettario. Ad esempio un contribuente chiede se può aderire al CPB per l’anno 2024, se nell’anno precedente non ha superato gli 85 mila euro di soglia massima prevista dal regime forfettario, ma ha percepito redditi di lavoro dipendente eccedenti l’importo di 30 mila euro.
L’Agenzia delle Entrate ha risposto che la proposta di CPB è possibile “per i contribuenti che, nel periodo d’imposta 2023, hanno determinato il reddito in base al regime forfetario, senza aver superato il limite di ricavi previsto dall’art. 54 della legge 23 dicembre 2014, n. 190”.
Possono aderire anche i contribuenti nei riguardi dei quali, nel corso del periodo d’imposta 2023, si siano verificate le altre condizioni di decadenza dal regime dei forfetari. Tra cui rientra anche l’ipotesi dei soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, eccedenti l’importo di 30.000 euro”.
Resta inteso che, per il periodo d’imposta 2024, il reddito concordato dovrà essere assoggettato ad imposizione secondo le aliquote ordinarie, a seguito del verificarsi, nel periodo d’imposta precedente, di una causa di decadenza dal regime dei forfetari, fatta salva la possibilità di optare per il regime opzionale di imposizione sostitutiva in relazione al maggior reddito concordato rispetto a quello dichiarato nel periodo d’imposta precedente.
Altri dubbi da sciogliere
Se un soggetto che ha aderito al CPB ha percepito redditi maggiori di 100 mila euro e minori di 150 mila come vanno calcolate le imposte sul reddito maggiore rispetto a quanto concordato? Ecco la risposta dell’Agenzia delle Entrate secondo cui il contribuente potrà optare per il regime opzionale di imposizione sostitutiva sul maggior reddito concordato. Mentre la differenza tra reddito d’impresa o di lavoro autonomo derivante dalla proposta concordataria e reddito assoggettato ad imposta sostitutiva (cd “parte eccedente”) sarà assoggettato a tassazione secondo le regole ordinarie.
Ed infine il contribuente che supera la soglia di 100 mila euro di ricavi e compensi nel 2023, applica gli ISA per il medesimo periodo di imposta, può accedere la CPB? Risposta affermativa, il contribuente può accedere al CPB riservato ai contribuenti che applicano gli ISA.