I lavori per la legge di bilancio 2025 sono nel pieno dello svolgimento. Emergono già le prime indicazioni, ma il nodo cruciale restano i fondi e il debito pubblico elevato. Tra le ipotesi che circolano c’è anche la detassazione degli straordinari. Ecco cosa dovrebbe prevedere.
Irpef e taglio del cuneo fiscale
Per la manovra 2025 il Governo cerca di fare muro, in base alle prime indiscrezioni sembra che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia chiesto ai partiti di maggioranza di fare muro ed evitare gli emendamenti. Si dovrebbe andare verso la conferma delle 3 aliquote Irpef, ma non solo, infatti si stanno cercando risorse anche per mantenere il taglio del cuneo fiscale. Tra le ultime ipotesi in circolazione c’è, infine, la detassazione degli straordinari che dovrebbe alleggerire il carico fiscale soprattutto del ceto medio.
La detassazione degli straordinari avrebbe, inoltre, un ulteriore effetto benefico, infatti, le aziende potrebbero contare su una maggiore manodopera disponibile.
La manovra di Bilancio 2025 deve essere presentata attraverso il Piano strutturale di bilancio a Bruxelles entro il 20 settembre, in seguito ci saranno ancora margini di manovra, ma le grandi linee di quello che è l’atto normativo più importante per tutto l’anno devono essere definite in questo breve lasso di tempo.
Detassazione degli straordinari nella legge di bilancio 2025
La detassazione degli straordinari è stata già applicata in ambito sanitario. In quel caso l’obiettivo era incentivare il personale sanitario a lavorare di più vista la situazione critica sul fronte personale. Ora si vuole replicare per tutti i lavoratori. L’idea è di applicare una flat tax con aliquota al 15% sulle retribuzioni relative agli straordinari.
I lavoratori che in Italia effettuano lavoro straordinario sono circa 15 milioni, cioè il 60% dei lavoratori. La legge impone un tetto annuo di 250 ore, con l’entità dell’emolumento che varia da contratto a contratto in base al numero di ore in più, ad esempio nel settore metalmeccanico c’è una maggiorazione della retribuzione oraria del 30%. Tali retribuzioni vengono però tassate con il metodo ordinario e possono portare anche all’applicazione di un’aliquota più elevata nel caso in cui le ore di straordinario portino al superamento dello scaglione. Proprio questo porta molti lavoratori ad essere restii ad effettuare il lavoro straordinario.
La proposta del Governo punta a una tassazione del 15% sostitutiva di Irpef e relative addizionali regionali e comunali. Tale scelta dovrebbe garantire alle aziende una maggiore disponibilità di manodopera e ai lavoratori un maggiore reddito.
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