Dichiarazione dei redditi, partono i controlli dell’Agenzia delle Entrate

controlli fiscali

Alla vigilia dei termini per la scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730/2024, si deve iniziare a parlare di controlli, anche perché molti non sanno che è stata annunciata una raffica di controlli sulle dichiarazioni presentate. L’obiettivo è rilevare anomalie che possono far pensare a evasione fiscale sotto forma di redditi non dichiarati o agevolazioni non spettanti. Ma quali sono gli elementi che espongono al rischio di controlli?

I controlli dell’Agenzia delle Entrate, come sono scelti i contribuenti da controllare

Tutte le dichiarazioni dei redditi presentate sono sottoposte a controllo automatico. Lo stesso viene realizzato attraverso l’uso di un software dell’Agenzia delle Entrate. I controlli automatici mirano a rilevare errori materiali, ad esempio errori di calcolo, che il sistema è in grado di rilevare in modo semplice.

Più importanti sono i controlli che l’Agenzia effettua nel caso in cui emergano cose strane. Ad esempio, molti non sanno che per tutte le dichiarazioni per le quali vi sono rimborsi fiscali, ad esempio derivanti da detrazioni, superiori a 4.000 euro sono sottoposte a controlli.

Ulteriori controlli possono essere effettuati nel caso in cui si riscontrino elementi di rischio, ad esempio una forte differenza tra le entrate di 2 anni di imposta successivi. Nel caso in cui emergano queste anomalie, l’Agenzia delle Entrate può disporre controlli di merito che possono prevedere anche accessi e ispezioni presso luoghi di lavoro, sede dell’impresa, ma anche presso l’abitazione, pur adottando tutte le cautele previste dalla legge per tutelare i contribuenti.

Ricordiamo, infatti, che accessi e ispezioni devono essere eseguiti nel rispetto della normativa.

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Schema di atto e contraddittorio preventivo nei controlli dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi

Attenzione deve essere posta anche al contraddittorio, infatti, le nuove norme previste dallo Statuto dei contribuenti, aggiornato nel 2024, prevedono che l’Amministrazione finanziaria prima di adottare il provvedimento definitivo, comunichi al contribuente lo schema di atto che intende adottare.

Il contribuente 60 giorni di tempo per formulare precisazioni, esporre le sue ragioni e motivazioni.
La novità importante è rappresentata dal fatto che l’Agenzia delle Entrate, in seguito all’instaurazione del contraddittorio con il contribuente, deve tenere in considerazione i rilievi da questi presentati, ad esempio, deve motivare perché non ritiene di dover accogliere le ragioni del contribuente.

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