Approvato il decreto con la proroga delle concessioni balneari. Si chiude, forse, l’annosa questione delle sanzioni Ue per le concessioni delle licenze balneari in Italia con proroga al 2027 di quelle esistenti. Non manca la delusione degli attuali concessionari che non si sentono tutelati. Ecco la nuova disciplina.
L’annosa questione delle concessioni balneari
Le spiagge fanno parte del demanio marittimo, si tratta quindi di un bene pubblico. In Italia, e non solo, sono oggetto di concessione a privati, che possono quindi sfruttare economicamente le spiagge dietro pagamento di un canone di concessione e assumendosi l’onere della corretta gestione e tutela dei luoghi.
La normativa italiana risale al 1992 e prevede concessioni balneari di durata di 6 anni con rinnovo automatico, ne consegue che sono i concessionari a dover rinunciare. Vi può, inoltre, essere decadenza nel caso in cui non si rispettino le condizioni della concessione stessa. Diventano così una sorta di concessioni perpetue. La ratio di tale normativa di favore risiede nella necessità di riconoscere un privilegio ai concessionari che effettuano degli investimenti sui lidi.
Successiva a tale disciplina la direttiva 123 del 2006, direttiva Bolkestein, relativa ai servizi nel mercato interno e che favorisce la concorrenza, il libero commercio e la tutela dei consumatori. La direttiva stabilisce che gli Stati membri sottopongano ad aste pubbliche, trasparenti ed imparziali, le nuove concessioni e quelle in scadenza.
Naturalmente l’Italia deve adeguarsi e lo fa con un escamotage, infatti, elimina il rinnovo automatico, ma proroga le concessioni balneari al 2015.Poi man mano adotta ulteriori proroghe e questo porta all’apertura di procedure di infrazione nei confronti dell’Italia.
Procedure di infrazioone e risoluzione del problema concessioni balneari
A termine di questa annosa questione arriva il decreto legge del governo Meloni adottato dopo contatti con la Commissione europea. Il decreto prevede una proroga fino a settembre 2027, quindi ulteriori 3 stagioni per i balneari.
Le aste dovranno essere effettuate entro giugno 2027. Coloro che vogliono effettuare proposte devono anche indennizzare il concessionario uscente con importo pari a valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni sulla base di criteri previsti con decreto del Mit (Ministero del turismo) di concerto con il Mef da adottarsi entro il 31 marzo 2025.
Tra gli oneri a carico dei nuovi concessionari c’è l’obbligo di tutela dei lavoratori a condizione che ricevano i redditi maggiori da tale attività. Infine, nel caso in cui il vecchio concessionario faccia una proposta, vi è l’obbligo di valutarla in via prioritaria tenendo in considerazione comunque l’offerta più vantaggiosa.
Le nuove concessioni avranno una durata minima di 5 anni e massima di 20 anni.
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