Lo scudo anti-sanzioni prevede delle multe più leggere per coloro che si mettono in regola, ecco come funziona e chi può aderire.
Scudo anti-sanzioni, che cos’è?
Quando in contribuente riceve una comunicazione di irregolarità, da parte dell’Agenzia delle Entrate, può concordare con il suo contenuto oppure ritenerla sbagliata. Se il contribuente riconosce di avere torto, può comunque regolarizzare la propria posizione attraverso il pagamento di una sanzione ridotta, oltre all’imposta e agli interessi. Altrimenti ha a disposizione soluzioni diverse e rivolgersi ad esempio ad uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate per motivare le proprie ragioni.
Il decreto legislativo 87/2024 attuativo della delega fiscale (legge 111/2023)si inquadra nell’ambito dell’intervento complessivo di revisione del sistema sanzionatorio tributario, sia amministrativo che penale, introducendo lo scudo anti-sanzioni. Secondo questo concetto è impunibile il contribuente che si allinea alle circolari dell’Agenzia delle Entrate, entro 60 giorni dalla pubblicazione delle stesse, attraverso una dichiarazione integrativa e provvedendo al versamento della somma dovuta.
Scudo anti-sanzioni, i requisiti
L’Agenzia delle Entrate emette periodicamente delle circolare, dei pareri e degli interpelli contenenti precisazioni su tasse, imposte, dichiarazioni dei redditi che devono essere rispettati. Ecco coloro che hanno una violazione rispetto a questi strumenti, non sono punibili, se lo fanno entro 60 giorni giorni dallo loro emanazione.
Tuttavia lo scudo anti- sanzioni non sarà per tutti. Le norme saranno applicate alle violazioni commesse a partire dal primo settembre 2024. Non esiste l’applicazione della retroattività. Ma il contribuente dovrà dimostrare che ci sia comunque buona fede nella violazione dovuta ad una situazione di incertezza.
Infine il comportamento tenuto dal contribuente diventa “difforme” solo una volta resa nota l’interpretazione del fisco con la pubblicazione del documento di prassi ed è proprio questo momento che cristallizza la c.d. violazione facendo partire i 60 giorni per effettuare la correzione tramite la presentazione di un’integrativa.
Multe più leggere per chi commette errori
Anche le multe diventano più leggere e sono ridotte da un quinto a un terzo del loro importo. Invece per chi non presenta la dichiarazione dei redditi la multa sarà pari al 120%, la metà dispetto al 240% prevista oggi. Mentre per i commercianti la sanzione per omessa, incompleta o tardiva trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri arriva ad un massimo di mille euro. In ogni caso si consiglia sempre di evitare commettere errori e di stare attenti a ai diversi comunicati emessi dall’Agenzia delle Entrate.