Manovra 2025, cosa prevede e quali agevolazioni sono a rischio?

manovra 2025

Con l’avvicinarsi della fine dell’estate l’agenda politica si riscalda, è necessario reperire i fondi per la manovra di bilancio 2025. I temi caldi sono 3: le pensioni, il taglio del cuneo fiscale e la conferma delle 3 aliquote Irpef. Ecco le possibili soluzioni.

Pensioni, taglio del cuneo fiscale e Irpef, cosa ci sarà nella manovra 2025?

Abbiamo già parlato della riforma delle pensioni a cui si sta lavorando, ci sono pochi margini di movimento, infatti, non ci sono fondi per uscire dal Quota 103 e dalla legge Fornero. La soluzione sembra essere una quota 41, ma solo con taglio dell’assegno.

Per quanto riguarda, invece, il taglio del cuneo fiscale, la misura, attualmente in vigore, richiede circa 14 miliardi di euro per la conferma e corrisponde a 100 euro in più, in media, in busta paga per i lavoratori. Servono meno risorse per confermare le 3 aliquote Irpef in vigore nel 2024 anche nel 2025.

Entrate fiscali in aumento, basteranno per confermare le agevolazioni?

La copertura è praticamente già disponibile per il taglio dell’Irpef ma sono in molti a temere che le risorse siano insufficienti per coprire anche il taglio del cuneo fiscale. Il tesoretto del Governo ricavato dalla Global minimum tax e dalla rottamazione quater ammonta a circa 10 miliardi di euro, ma i dati definitivi arriveranno a breve e questo potrebbe consentire di mantenere queste due misure, difficile invece avere risorse anche per un ulteriore taglio dell’Irpef.

La vera incognita è il debito pubblico che ormai raggiunge livelli altissimi, che sia dovuto o meno al Superbonus, costituisce un importante fardello. Le entrate nel periodo gennaio-giugno segnano un balzo di 13,113 miliardi (+3,4%). Gran parte delle maggiori entrate derivano dall’attività di controllo. I calcoli più definiti sulle entrate fiscali saranno disponibili a partire da settembre quando arrivano i dai sulle autoliquidazioni Irpef. A settembre saranno disponibili anche i dati sulla rottamazione quater, infatti, la rata del 31 luglio è stata prorogata al 15 luglio.

Tra le ipotesi che circolano per migliorare i conti c’è l’emissione di titoli pubblici che consentirebbe di avere liquidità, circola anche l’ipotesi di un ulteriore taglio delle agevolazioni fiscali. Si tratterebbe di un taglio ulteriore rispetto alla franchigia di 260 euro applicata alle detrazioni fiscali in vigore per il 2024 e “riservata” ai contribuenti con un reddito maggiore di 50.000 euro. Questo taglio ha di fatto azzerato i benefici fiscali derivanti dal taglio delle aliquote Irpef per chi ha redditi superiori a 50.000 euro.

Tra i benefici a rischio c’è anche lo sgravio fiscale previsto sui fringe benefit.

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