In estate, complice il maggiore tempo libero, i tormentoni sono sempre a portata di mano e per questa estate c’è il vaiolo delle scimmie, Mpox, un problema sicuramente rilevante che sta avendo anche un impatto economico non trascurabile.
Dopo il Covid arriva il vaiolo delle scimmie
Dopo aver affrontato il Covid gli italiani sono sensibili al tema pandemia, c’è paura del contagio e il rischio di un’epidemia porta tutti ad avere reazioni alle notizie della cronaca non sempre ponderate. L’ultimo allarme riguarda il vaiolo delle scimmie.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di emergenza internazionale in seguito all’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, l’epidemia per ora è circoscritta in Africa, ma complici i viaggi più frequenti in questo periodo, sono in molti a temere un’espansione a livello globale. In Congo ci sono 14.000 contagi con 524 decessi e la diffusione è rapida. Pregliasco ha sottolineato che il rischio in Europa è basso, ma la verità è che in pochi si fidano, oggi, di tali previsioni. Forse prima del Covid non sarebbe stato così.
Il vaiolo delle scimmie colpisce soprattutto donne giovani
Emergenza sanitaria di livello internazionale per il vaiolo delle scimmie
A lanciare l’allarme a livello internazionale è il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha detto «il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale».
Nel frattempo però è già partita la speculazione economica, infatti Siga Technologies, azienda farmaceutica produttrice di antivirali utili alla cura del vaiolo registra numeri record in Borsa.
A cercare di accaparrarsi i farmaci sono soprattutto i Paesi più ricchi che vogliono evitare di farsi cogliere impreparati, come è successo con il Covid che è costato in termini economici e di vite umane. Visto l’allarme già lanciato, in pochi perdonerebbero eventuali mancanze da parte degli Stati.
Nessun allarme, il vaccino è disponibile
Fiorente anche il mercato dei vaccini che a breve potrebbe essere preso d’assalto. Circa 500 mila dosi di vaccino contro l’mpox sono già nella disponibilità dei produttori e altre 2,4 milioni potrebbero essere prodotte per la fine dell’anno. Nel 2025 possono essere prodotte 10 milioni di dosi. A queste si potrebbero aggiungere le dosi che “diversi Paesi hanno già accantonato e che potrebbero donare se altri Paesi ne avessero bisogno“.
Nel frattempo parte anche la gara di solidarietà: la Hera della Commissione europea acquisterà e donerà 175.420 dosi di vaccino Mva-Bn.
La speranza è che il vaiolo delle scimmie non si diffonda, ma in ogni caso occorre ricordare che rispetto alla pandemia generata da Covid non è necessario creare eccessivo allarmismo, infatti è positivo il fatto che sia già esistente un vaccino, fatto che può portare a un più facile controllo della diffusione con misure preventive adeguate. Ciò che infatti ha determinato la rapida diffusione del Covid è stata l’iniziale impreparazione, non c’erano vaccini e non c’erano cure.
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