Ok a correttivo fisco su concordato e flat tax sostitutiva. Ecco quindi le nuove regole approvate dal Consiglio dei ministri.
Ok a correttivo fisco, cambio di scadenza
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il Decreto correttivo sulle scadenze fiscali e concordato preventivo biennale. A renderlo noto è stato il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ha spiegato i nuovi termini della presentazione delle dichiarazioni e non solo.
In particolare, spiega il Viceministro, si procede ad “una ridefinizione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni, spostando al 31 ottobre la scadenza per l’invio delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’Irap“. Quindi il provvedimento ridefinisce i termini per la presentazione delle dichiarazioni. Di conseguenza si allunga da 30 a 60 giorni la scadenza per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito di un controllo automatizzato.
Ok a correttivo fisco, novità sul concordato preventivo
Novità anche per quanto riguarda i concordato preventivo biennale. Si ricorda che il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi. I professionisti e gli imprenditori, che hanno aderito al regime forfettario, (di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190) potranno conoscere la proposta di Concordato preventivo entro il termine di presentazione del modello Redditi 2024
Arriva il correttivo fisco anche sul concordato preventivo sul maggiore reddito. Il Vice ministro spiega che “viene introdotta un’imposta sostitutiva (flat tax) sul maggior reddito concordato con aliquote variabili dal 10 al 15 per cento in relazione al punteggio Isa“. Gli ISA assegnano al contribuente una valutazione complessiva sulla propria affidabilità fiscale. Viene calcolata su una scala di valori da 1 a 10, che rappresenta il risultato dell’applicazione di singoli indicatori.
Proroga per la rottamazione quater
In merito alla data della rottamazione quater sembra che il Governo stia valutando la possibilità di spostare ancora la data. Questa dovrebbe slittare dal 31 luglio 2024 al 15 settembre 2024. Uno slittamento che è già stato più volte concesso. Dopo il rinvio da novembre a dicembre 2023 e quello da febbraio a marzo 2024, anche la quinta rata – dovuta entro il 31 luglio 2024 – avrà probabilmente una scadenza più lunga, per cercare di coinvolgere il maggior numero possibile di contribuenti.
Del resto l’idea è sempre quella di avvicinare quanto più possibili il Fisco ai contribuenti che hanno la possibilità “di mettere a posto i propri conti”. Si ricorda però che si fare riferimento solo ai debiti con il Fisco che risalgono al periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.