Approvato il nuovo decreto riscossione che introduce alcune novità in tema di cartolarizzazione dei crediti non recuperati e il discarico dei ruoli.
Approvato il nuovo decreto riscossione, le novità
Il Governo ha approvato, in via definitiva, il 3 luglio 2024, il decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione, in attuazione degli articoli 1 e 18 della Legge n. 111 del 2023. Sono diverse le novità tra cui la cartolarizzazione dei crediti non recuperati e il discarico dei ruoli. Apertura alla cartolarizzazione dei crediti non recuperati ma nel pieno rispetto dei limiti su misure cautelari (fermi e ipoteche) ed esecutive (pignoramenti).
Altra novità riguarda la modifica dei limiti alla non impugnabilità del ruolo e della cartella. L’obiettivo, infatti, è garantire un equilibrio tra una maggiore velocità nell’attività di riscossione e la tutela delle esigenze difensive dei contribuenti. In questo caso, la scelta è quella di inserirsi nel solco indicato dalla sentenza 190/2023 della Consulta.
Approvato il decreto riscossione, la novità sulla cartolarizzazione
La cartolarizzazione dei crediti è un processo finanziario che offre numerosi vantaggi. Questa tecnica consiste nel trasformare crediti non liquidi, come fatture non ancora pagate o prestiti, in strumenti finanziari negoziabili. E’ un passo molto importante perché permette alle imprese di ottenere più facilmente la liquidità, attraverso la vendita dei propri crediti.
Dunque secondo le indicazioni del nuovo decreto, la riscossione coattiva delle somme può avvenire anche attraverso la cessione del trasferimento del rischio, a titolo oneroso, nei confronti di soggetti privati. In particolare, l’ente creditore potrà cedere tali crediti mediante una gara a evidenza pubblica.
La novità del discarico dei ruoli
A decorrere dal 2025, viene introdotto l’istituto del “discarico automatico” dei ruoli affidati ad AdER decorsi 5 anni dal loro affidamento. La richiesta di discarico totale o parziale della cartella di pagamento permette al cittadino di segnalare un’indebita pretesa e motivarne l’annullamento o la riduzione. Esistono dei casi particolari in base ai quali è possibile ottenere l’annullamento della cartella di pagamento: il destinatario del verbale è deceduto. Ma attenzione il discarico non determina in modo automatico l’estinzione del debito. Infatti l’ente creditore può adottare altre misure di riscossione.
Le parole del Vice Ministro all’economia e delle finanze, Maurizio Leo, durante la conferenza stampa di approvazione del nuovo decreto riscossione. “Questo provvedimento è fondamentale perché riordina tutto il sistema della riscossione dei tributi. Dobbiamo partire da alcuni dati: oggi presso agenzie entrate riscossione abbiamo un carico di cartelle di 1 miliardo 207 milioni, più di 170 milioni
sono le cartelle e interessano circa 20 milioni di contribuenti il 28 per cento è stato notificato prima del 2010 e il 27 per cento tra il 2011 e il 2015”. 12