Tassi in discesa sono le parole chiave per la ripresa del mercato immobiliare. Tuttavia c’è grande attesa per il 6 giugno, ecco perché.
Tassi in discesa, i dati del rapporto immobiliare
I tassi di interesse sono uno dei valori su cui si basa chi deve vendere o comprare casa. Possiamo tranquillamente dire che l’innalzamento o l’abbattimento dei tassi di interesse sui mutui, fanno il bello o cattivo tempo sulle compravendite immobiliari. Infatti, nel corso del 2023 sono stati registrati quasi 270 mila acquisti di abitazioni assistiti da mutuo ipotecario, quasi 100 mila in meno rispetto al 2022, pari al -26%. Questi dati sono contenuti nel “Rapporto immobiliare 2024” redatto dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’ABI (Associazione bancaria italiana).
Nel Rapporto, quindi, si analizzano composizione e dinamica del mercato delle abitazioni in Italia: volumi di compravendita delle abitazioni e delle pertinenze, superfici compravendute e valori di scambio (fatturato), compravendite assistite da mutui ipotecari. Si analizzano inoltre le locazioni degli immobili residenziali e si fornisce una misura dell’accesso all’acquisto della casa da parte delle famiglie italiane (indice di affordability).
Tassi in discesa, in attesa del 6 giugno
Già da qualche mese si respira un’aria nuova sull’andamento delle compravendite in Italia. Alla notizia che i tassi di interesse sono quanto meno stabili, e non è previsto alcun rialzo, i compratori hanno cominciato a varcare le porte degli istituti di credito. Ma c’è davvero grande attesa per giovedì 6 giugno 2024. Infatti in questa data la BCE, deciderà se tagliare il costo del denaro di 25 punti base, almeno queste le previsioni.
Anche perché dopo due anni di crescita di tassi di interesse, è ora di fermarsi. E’ anche vero che chi ha contratto un vecchio mutuo con tasso fisso, ha poco subito le variazioni di questi ultimi anni. Concetto totalmente diverso per chi ha accettato un mutuo a tasso variabile, che ha visto schizzare verso l’altro le rate del mutuo. Tanto da pensare ad un surroga del mutuo stesso, a condizioni più vantaggiose, offerte sul mercato da un istituto di credito diverso dal proprio.
Tasso fisso o variabile, cosa fare oggi?
Rispondere a questa domanda, con l’attuale scenario economico mondiale, certo non è facile. In base alle ultime dichiarazioni, sembra che i tassi di interesse siano verso la discesa. L’Irs registrato nel corso del mese di febbraio 2024 è stato pari al 2,62%, portando a casa un calo di 90 punti rispetto al massimo del mese di ottobre 2023. Andamento simile anche per l’Euribor, che si è fermato su un 3,93%, registrando un calo di sette punti rispetto a quello di ottobre 2023. Quindi la scelta verso un tasso variabile sembra essere quella più economicamente vantaggiosa.
Andamento in discesa anche per il fisso, che ha toccato quota 3,29%, dopo che ad ottobre 2023 aveva sfiorato il 4,05%. Ma nonostante le considerazioni appena fatte, crescono in contratti con mutui a tasso fisso, del resto l’esperienza economica degli ultimi anni ha decisamente segnato tutti, investitori compresi.