Stop al caporalato deve diventare qualcosa di primario e lo si sta facendo. Ecco quindi un nuovo progetto in favore dei più deboli.
Stop al caporalato, Inps e Inail in prima linea
Non è più plausibile che la gente muoia nei campi per portare a casa qualcosa da mangiare. Gente, spesso disperati, costretti a lavorare anche 14 ore sotto il sole caldo, senza nessuna protezione. Gli ultimi casi di cronaca nera hanno evidenziato che la situazione è più difficile da gestire di quanto si possa pensare. Ma non si può morire nei campi, sfruttando spesso chi viene su barconi sognando un posto di lavoro e una vita diversa, ad invece trova la morte.
L’Istituto INPS ha evidenziato il proprio impegno nell’attività ispettiva in agricoltura. Nel 2023, l’INPS ha annullato oltre 27 mila contratti irregolari e denunciato 425 lavoratori, a fronte di 669 ispezioni nel settore agricolo, su un totale di 9202 controlli effettuati.
Stop al caporalato, il nuovo progetto INPS
L’Istituto attraverso un suo comunicato da sapere che anche per il 2024 si sta svolgendo un impegno di persona ispettivo dell’Istituto. Contro il caporalato (non solo agricolo) e nell’ambito del Progetto promosso dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OMI), con la quale nel 2023 è stato rinnovato uno specifico Protocollo d’Intesa, denominato “A.L.T. Caporalato D.U.E. – Azioni per la Legalità e la Tutela del Lavoro – Dignità, Uguaglianza ed Equità”.
Il progetto prevede anche per quest’anno:
- l’attivazione di task-force;
- l’attivazione di sportelli di ascolto e informazione multilingua negli ispettorati territoriali;
- attività di sensibilizzazione dei lavoratori migranti sui diritti e doveri conseguenti all’instaurazione del rapporto di lavoro, sui rischi legati allo sfruttamento lavorativo e sui meccanismi di protezione per le vittime;
- iniziative di aggiornamento professionale e scambio di esperienze per il personale ispettivo e gli operatori del mercato del lavoro e del terzo settore.
Il portale Nazionale del sommerso
Oltre a quanto detto l’Istituto continuerà a impegnarsi nella realizzazione del progetto volto all’implementazione del Portale Nazionale del Sommerso (PNS) gestito dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Un progetto che sostituisce e integra le banche dati esistenti attraverso le quali tutti i soggetti istituzionali coinvolti (INL, INPS, INAIL, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza) condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi. Con lo scopo di migliorare l’efficacia della programmazione dell’attività ispettiva e il monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale.
Sempre nel settore della vigilanza, sembra esserci la possibilità anche di nuove opportunità lavorativa. Nel 2024 i due Istituti (INPS e INAIL) potranno indire concorsi per assumere fino a 514 nuovi ispettori da destinare alla lotta al caporalato e al lavoro sommerso a favore di una maggiore sicurezza sul lavoro, in tutti i settori.