Lotta all’evasione, pugno duro del Fisco con lavoratori autonomi e imprese

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Il viceministro all’Economia e Finanze, Maurizio Leo, è categorico: è lotta all’evasione fiscale e si passa attraverso il concordato preventivo biennale che deve far emergere tutto ciò che non è dichiarato.

Lotta all’evasione fiscale con il concordato preventivo

Si parte in maniera soft, cioè con una versione “ridotta” del concordato preventivo biennale, ma nel corso degli anni l’obiettivo è fare in modo che ci sia coerenza tra i redditi sui quali si pagano le imposte e gli indici Isa che devono arrivare a 10.

Gli indici Isa sono le pagelle degli imprenditori, si tratta di questionari formulati per settori dai quali si evince quale dovrebbe essere il reddito dichiarato dai contribuenti per essere coerente. Tale strumento sostituisce gli studi di settore ed è uno degli elementi base per il calcolo del reddito oggetto di accordo tra contribuenti e Fisco nel concordato preventivo biennale. Nella versione iniziale l’accordo doveva essere basato, oltre che sui redditi dichiarati negli anni precedenti, anche sul reddito che il contribuente avrebbe dovuto dichiarare per ottenere un punteggio Isa 10.

Ciò si sarebbe tradotto inevitabilmente con maggiori redditi e maggiori imposte, proprio per questo c’era molta diffidenza tra lavoratori autonomi e imprese.

Minimi settoriali, il nuovo punto di riferimento nella lotta all’evasione Fiscale

A confermare il pugno duro nei confronti di autonomi e imprese è l’uso dei minimi settoriali individuati dal Mef nell’allegato al decreto del 15 giugno 2024. I minimi settoriali sono redditi minimi per settori al di sotto dei quali non è possibile andare.

Tali maggiori controlli sono dovuti proprio alle discrepanze tra i redditi dichiarati e quelli che avrebbero dovuto essere dichiarati. Gli effetti si vedranno prima sui titolari di partita Iva con punteggio Isa basso.

Simulazioni concordato preventivo biennale

Dalle simulazioni fornite dall’Amministrazione Finanziaria al Sole24Ore, si nota un rialzo marcato delle imposte per le partite IVA con punteggio ISA più basso. Nelle simulazioni messe a disposizioni si può notare come per una lavanderia con ISA già pari a 10 nelle ultime dichiarazioni dei redditi (elevata affidabilità fiscale), e con un reddito di 90.442 euro nel 2023 e 182.574 di ricavi, il reddito da concordato che verrà proposto punterà ad un aumento a 91.292 euro per il periodo d’imposta 2024 e a 92.516 euro per il 2025, adeguando il risultato alla crescita del PIL.

Simulazioni Isa Basso

Diverso il caso con un punteggio Isa basso, in questo caso la simulazione prevede per una lavanderia che  “Dichiara ricavi per un ammontare pari a 167.317 euro generando un valore aggiunto di 93.394 euro e un reddito operativo di 40.001 euro. Il suo punteggio di affidabilità fiscale risulta pari a 3,91. Tali risultanze risultano associate a incoerenze contabili e strutturali rilevate dagli indicatori: ricavi per addetto, valore aggiunto per addetto, reddito per addetto, copertura delle spese per lavoro dipendente e Spese sostenute per solventi per lavaggio a secco per lavasecco. Tale quantità viene rivalutata per effetto del coefficiente di benchmark pari a +17,102% nel settore economico esaminato.

Il reddito rilevante dichiarato ai fini del Cpb risulta pari a 40.001 euro mentre il valore della produzione netta Irap rilevante ai fini del Cpb è di 142.916 euro. La sua proposta di concordato preventivo biennale ai fini delle imposte sui redditi per il periodo d’imposta 2024 è pari a 53.481 euro e per il 2025 di 67.389 euro, beneficiando quindi nel primo anno della riduzione del 50% delle ulteriori componenti reddituali richieste. Allo stesso modo, con riferimento all’imposta regionale sulle attività produttive, la sua proposta di concordato biennale ai fini del periodo d’imposta 2024 risulta pari a 157.013 euro mentre per il 2025 di 171.957 euro.”