Siamo in un momento cruciale per la definizione delle regole del concordato preventivo biennale e particolare attenzione si pone ai forfettari che avranno più tempo per aderire, ma anche nuovi limiti. Ecco le novità adottate per il concordato preventivo forfettari
Concordato preventivo forfettari, software non disponibile
Il concordato preventivo biennale, come ormai sappiamo, è un accordo tra contribuenti, titolari di partita Iva, e Fisco sulle tasse da pagare per due anni.
Il 2024 è anno di esordio per questo strumento e le regole sono in corso di definizione, infatti, i decreti attuativi sono da poco pubblicati. Il nodo centrale di questo accordo è la determinazione della base imponibile sulla quale calcolare le tasse da versare.
Il software per il calcolo del reddito imponibile per il concordato prevenivo biennale è online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ma non per tutti, sono infatti per ora esclusi i contribuenti che sono nel regime forfettario.
Ricordiamo per il 2024 i forfettari aderiscono in via sperimentale al concordato preventivo biennale. Il tempo per aderire è stato spostato al 31 ottobre, quando praticamente le imprese e i lavoratori autonomi conoscono l’andamento economico dell’anno e quindi di fatto sanno, almeno per il 2024 quante tasse dovrebbero pagare utilizzando il metodo ordinario.
Fatta questa premessa, mentre per tutti i contribuenti il software per il calcolo e l’adesione al concordato è già disponibile coloro che hanno optato per il regime forfettario dovranno attendere il 15 luglio 2024.
Sono però previste anche ulteriori cause di esclusione, infatti, i forfettari non possono aderire nel caso in cui abbiano aderito al forfettario per il primo periodo di imposta, questo perché è difficile determinare una base imponibile attendibile.
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