Mattero Salvini, ministro delle Infrastrutture, torna a parlare di condono edilizio e in questo caso l’occasione è la presentazione del suo nuovo libro.
Difformità sanabili con il condono edilizio
Dove eravamo rimasti? Il condono edilizio è stato più volte annunciato, nelle ultime occasioni il Ministro ha ribadito che la bozza del decreto sarebbe stata pronta a maggio. Subito la replica del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che ha ribadito il No a una sanatoria generalizzata e comunque avrebbe vagliato di persona la proposta. Si è quindi parlato di un mini condono e ora sono più chiari i contorni che dovrebbe assumere il provvedimento.
Dovrebbero essere sanabili:
- difformità di natura formale legate a incertezze interpretative della disciplina vigente;
- difformità edilizie interne inerenti le singole unità immobiliari a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche come lo spostamento di un tramezzo;
- difformità che potevano essere sanate nel momento in cui sono state realizzate, ma che non sono più sanabili a causa della disciplina della “doppia conforme” che impedisce di sanare interventi risalenti nel tempo;
- cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.
Perché serve un condono edilizio?
L’obiettivo è tutelare i proprietari che non possono vendere o dare in locazione l’immobile in quanto non risulta essere in regola, per interventi che di fatto non minano la sicurezza dell’immobile. Tra le ipotesi vi è anche quella della regolarizzazione degli immobili costruiti prima degli anni Sessanta e da ristrutturare. In questo caso sarà possibile procedere anche se i proprietari non sono in possesso di tutta la documentazione.
Perché si parla di doppia conformità? Questa richiede che un “abuso” per poter essere sanato, oltre ad essere conforme alla disciplina vigente al momento dell’abuso, se non sanato in quel momento, può essere sanato successivamente solo se è conforme anche alle regole ora vigenti. Naturalmente è difficile rispettare i requisiti della doppia conforme e spesso ci si perde nelle pratiche burocratiche.
Naturalmente il condono edilizio non sarà a costo zero, sarà necessario effettuare dei pagamenti, gli stessi dovrebbero essere proporzionali rispetto all’abuso commesso, ma per ora non è dato sapere di più.
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