Ferie non godute, attenzione alla scadenza del 30 giugno 2024

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Il Decreto legislativo 8 aprile 2003 numero 66 prevede in favore dei lavoratori dipendenti un periodo di astensione dal lavoro di 4 settimane ogni 12 mesi, si tratta delle ferie. Al fine di garantire l’effettiva fruizione, evitando che il datore di lavoro possa in un certo senso addebitare il mancato rispetto del diritto alle ferie al lavoratore, sono previste sanzioni nel caso in cui le ferie non siano godute entro 18 mesi dall’anno della maturazione. Scade quindi il 30 giugno 2024 il termie per le ferie non godute nel 2022. Ecco a cosa prestare attenzione per evitare le conseguenze delle ferie non godute.

Ferie non godute

La normativa prevede che in un rapporto di lavoro di 12 mesi debbano essere riconosciute 4 settimane di ferie retribuite, le stesse possono essere godute:

  1. per almeno 2 settimane nel corso dell’anno di maturazione, da fruire obbligatoriamente in modo consecutivo a fronte di una richiesta del lavoratore;
  2. per le restanti due settimane (o il diverso periodo residuo) entro i 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione.

Sanzioni per il datore di lavoro per le ferie non godute

Nel caso in cui il lavoratore non usufruisca del periodo di ferie nei termini visti, si applicano sanzioni al datore di lavoro. Le stesse sono:

  1. pagamento anticipato dei contributi, calcolati sulle ferie non godute, in questo caso il datore di lavoro potrà successivamente recuperare le somme nel caso in cui il lavoratore goda delle ferie successivamente a tale periodo;
  2. sanzione amministrativa pecuniaria;
  3. richiesta di risarcimento dei danni da parte del lavoratore.

Particolarmente complesso è invece il sistema delle sanzioni perché dipende dalla gravità della mancanza:

la sanzione minima va da 120 euro a 720 euro, aumenta nel caso in cui nell’azienda ci siano più lavoratori coinvolti. In particolare se la violazione interessa più di cinque lavoratori o si è verificata in almeno due anni la sanzione va da un minimo di 480 euro a 1.800 euro. Da 960 a 5.400 euro, se la violazione interessa più di dieci lavoratori o si è verificata in almeno quattro anni.

Infine, per il datore di lavoro vi è il rischio di una vertenza da parte del lavoratore il quale può richiedere il risarcimento del danno biologico ed esistenziale, oltre alla fruizione dei periodi di ferie non godute.

Cosa può fare il datore di lavoro per evitare tali conseguenze? In molti casi sono i lavoratori stessi a non richiedere le ferie o meglio non inserirle nel piano. Per evitare quindi problemi il datore di lavoro deve costantemente fare una ricognizione delle ferie non godute e “obbligare” il dipendente a utilizzare le stesse nei termini previsti.

Ricordiamo che le ferie non godute, a differenza dei permessi, non possono essere liquidate in busta paga.

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