Rottamazione quater arriva la maxi sanatoria per chi non ha pagato le prime due rate. La rottamazione quater continua a far discutere, dopo gli intoppi nella fase dei pagamenti che si sono verificati negli ultimi giorni utili per effettuare i pagamenti, c’è di nuovo la possibilità di rimettersi in carreggiata e pagare le prime due rate, nel caso in cui siano saltate. In questo modo si evita la decadenza.
Rottamazione quater, chi non ha pagato le prime due rate può recuperare
La nuova scadenza per la rottamazione quater è prevista per il 15 marzo. A prevedere la possibilità di recupero per i contribuenti che non hanno versato le prime due rate della rottamazione quater è il decreto Milleproroghe in sede di conversione in legge.
La rottamazione quater è il provvedimento di pace fiscale che ha permesso a molti contribuenti di sanare il rapporto con il Fisco versando solo le imposte non versate, senza sanzioni e senza interessi. Per coloro che hanno aderito vi era la possibilità di effettuare il versamento entro il 30 ottobre del 2023 oppure scegliere il pagamento rateale. In questo caso la prima rata era in scadenza al 30 ottobre, la seconda rata al 30 novembre e in seguito scadenze trimestrali. Ne deriva che la terza rata sarebbe in scadenza il 28 febbraio 2024.
Già alla scadenza della prima rata si erano verificati disservizi nel momento del pagamento, proprio per questo era stata data la possibilità ai contribuenti decaduti di versare contemporaneamente le prime due rate.
Alla seconda scadenza si è nuovamente verificato l’intoppo, proprio per questo erano in molti a chiedere una nuova sanatoria.
Cosa prevede la sanatoria per la rottamazione quater?
La sanatoria è prevista in un emendamento al decreto Milleproroghe che stabilisce: il contribuente non decade dalla definizione agevolata se “effettua l’integrale versamento di tali rate entro il termine del 15 marzo 2024“. Alla nuova scadenza, si precisa, si applica anche il consueto termine di tolleranza di 5 giorni previsto dalla norma.
Non è questa l’unica novità, infatti un altro emendamento al decreto Milleproroghe prevede il ravvedimento speciale. Lo stesso offre la possibilità a coloro che hanno regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2022 di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali.
L’emendamento fissa il versamento delle somme dovute “in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024 o in quattro rate di pari importo con scadenza della prima rata fissata al 31 marzo 2024“. L’Agenzia delle Entrate ricorda che in caso di ravvedimento speciale si è tenuti al pagamento delle “sanzioni nella misura di 1/18 del minimo edittale irrogabile. In caso di rateazione delle somme, il mancato pagamento, anche parziale, di una rata entro il termine di scadenza della rata successiva comporta la perdita del beneficio della dilazione e le somme residue sono iscritte a ruolo con applicazione della sanzione ordinaria e degli interessi”.
Gli emendamenti in oggetto sono stati presentati dal Governo e sono all’esame della Commissione Affari Costituzionali e bilancio della Camera.
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