Tassi di interesse sui mutui fermi per la seconda volta, tutti in attesa di una possibile discesa che possa far ripartire anche il mercato immobiliare.
Tassi di interesse sui mutui fermi, l’ultima decisione della BCE
La continua crescita dei tassi di interesse sui prestiti ha senza dubbio avuto ripercussioni sul mercato dei mutui per l’acquisto di un immobile. Sono tanti gli operatori del mercato che fanno registrazione una contrazione delle compravendite in Italia. E così comprare casa, attraverso un mutuo, diventa sempre più costoso. Tuttavia arriva una notizia che dà speranza: la banca centrale europea ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati.
Ebbene il tasso di interesse sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Si registra così una seconda pausa, che ha visto un sempre crescendo sulle percentuali a partire dal mese di luglio 2022. Gli operatori sembrano essere positivi, anche se più che altro si tratta solo di una battuta di arresto.
Tassi di interesse sui mutui fermi, il rapporto Abi
Con i tassi di interesse alti diminuiscono le richieste dei mutui. Lo afferma l’Abi nel rapporto mensile secondo cui “a novembre 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,4% rispetto a un anno prima. Mentre ad ottobre 2023 avevano registrato un calo del 3,3%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 5,5% e quelli alle famiglie dell’1,1%”. Come si legge nel rapporto Abi a novembre 2023 sui depositi a durata è salito al 3,81%. Ad ottobre 2023 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,75%; area dell’euro 3,54%).
In questa situazione di incertezza la presidente della Bce Christine Lagarde non asseconda l’ottimismo dei mercati, lascia i tassi fermi al 4,5%. Cosa che invece sta avvenendo negli Stati Uniti d’America, con riduzione di tassi di interessi. Quindi ad oggi non è prevista nessuna discesa dei tassi di interessi, almeno per l’Eurozona.
Le previsioni sull’andamento dell’inflazione
Sembra comunque che ci stiamo spostando verso un miglioramento. La Bce non parla più di “inflazione troppo elevata per troppo tempo“, ma spiega che “calerà gradualmente nel corso dell’anno prossimo“. E questa è senza dubbio una previsione che dà speranza. Altra decisione molto importane è quella di dare il via alla ritirata del programma pandemico di acquisto dei titoli.
“Non crediamo che sia tempo di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo“, ha affermato ancora Lagarde in merito ai tassi di interesse. Quindi almeno per la prima metà del prossimo anno non ci sarà una grande discesa. Ma l’inflazione, anche se piano piano, sembra voler rientrare con una conseguente riduzione dei livello generale dei prezzi.