I professionisti quando emettono fattura o ricevuta per prestazioni occasionali, senza iva, di importo superiore a 77,47 euro sono tenuti ad applicare la marca da bollo del valore di 2 euro. Molti si chiedono se si può portare in deduzione tale spesa. Ecco come funziona.
La marca da bollo può essere portata in deduzione?
Il professionista, ad esempio il medico, nell’emettere una fattura per prestazione specialistica può decidere di applicare la marca da bollo e imputarla al cliente, in questo caso deve specificare tale imputazione sulla fattura. Il costo potrà essere portato in detrazione dal cliente con le spese sanitarie (nel caso di prestazione medica).
In alternativa il professionista può lasciarla a proprio carico, in questo secondo caso si può portare in deduzione tale costo?
La prima cosa da sottolineare è che al momento dell’acquisto della marca da bollo, questa non viene considerata un costo di impresa ma deve essere registrata tra i “valori di cassa” (ossia sono assimilati alla cassa). Al momento dell’utilizzo effettua una nuova registrazione.
Il reddito professionale di un professionista è determinato dalla differenza tra i ricavi/compensi e i costi sostenuti, deve però trattarsi di costi inerenti all’attività. Sicuramente la marca da bollo da apporre sulla ricevuta/fattura può essere considerata un costo strumentale inerente.
Dal punto di vista contabile, nel momento in cui si utilizza il valore bollato per se stesso, dovrà rilevare il relativo costo. A livello fiscale, il costo sostenuto è interamente deducibile dal reddito professionale.
Come portare in deduzione la marca da bollo
Naturalmente occorre avere un documento che dimostri tale spesa, di conseguenza il volume di acquisti di marche da bollo deve rispecchiare in proporzione il volume dei documenti legali emessi. Per dedurre questo tipo di spese, deve essere fornita una documentazione giustificativa, cioè una ricevuta emessa dalla rivendita di generi di Monopolio, tabaccheria o altro, per l’acquisto delle marche.
Tra i valori bollati che possono essere portati in deduzione vi sono anche i francobolli, ad esempio se utilizzati per comunicare con i propri clienti.
Naturalmente chi opera in regime forfettario o dei minimi non potrà effettuare tale deduzione perché i costi sono determinati non con il metodo analitico, ma con il metodo “a forfait”.
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