Il concordato biennale, a lungo annunciato, è finalmente arrivato e porterà molte imprese a ottenere semplificazioni negli adempimenti e per i più fortunati anche un risparmio di imposta.
Concordato preventivo biennale
Il concordato preventivo biennale prende il via già dal 2024, i contribuenti avranno tempo fino al mese di aprile 2024 per aderire e avrà validità per due anni, con la possibilità di rinnovo per i successivi due anni.
Il concordato preventivo biennale prevede che Fisco e contribuente si mettano d’accordo sulle tasse da versare per due anni, indipendentemente dal reddito prodotto. L’accordo sarà basato sui dati emergenti dalle dichiarazioni degli anni precedenti.
Naturalmente può essere conveniente per i contribuenti che pensano di poter aumentare i loro redditi nei successivi due anni perché per loro vi è un risparmio di imposta. Diventa invece poco conveniente nel caso in cui negli anni oggetto di concordato biennale si ritrovino ad avere un reddito più basso perché pagano tasse maggiori rispetto a quelle che avrebbero pagato con il metodo ordinario di determinazione delle imposte.
Secondo le stime, il concordato biennale dovrebbe portare a un maggiore gettito in termini di cassa di 760,5 milioni: 748,1 l’anno prossimo e 12,3 milioni nel 2025. Tali stime però non entrano per ora nei conti.
Il vantaggio non è solo di tipo economico e prettamente legato alle imposte, ma è anche relativo ai controlli, infatti non dovendosi presentare dichiarazioni e visto che le tasse sono frutto di accordo, non vi sono controlli, accertamenti fiscali, verbali.
Non tutti potranno aderire al concordato preventivo biennale, sono esclusi coloro che non hanno presentato dichiarazione dei redditi anche per anche un solo anno dei tre presi come riferimento. Inoltre non potranno presentare istanza di adesione i contribuenti hanno avuto condanne per reati fiscali. Infine, sono esclusi i contribuenti che hanno un punteggio nelle dichiarazioni Isa inferiore a 8.
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Dialogo con il Fisco e sanzioni dimezzate
Il concordato preventivo biennale non è l’unica novità, infatti in caso di emissione di un verbale di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate è possibile avvalersi di un dialogo preventivo tra Fisco e contribuente che porterà a dimezzare le sanzioni. Per gli accertamenti il Fisco utilizzerà inoltre l’intelligenza artificiale che elaborerà i dati partendo dalla interoperabilità delle varie banche dati.
Ricordiamo infine che cartelle di pagamento e contestazioni potranno essere notificate anche presso il domicilio digitale.
In questo caso occorrerà però prestare attenzione alla decorrenza dei termini per la prescrizione che inizierà al momento in cui il gestore della posta certificata o del domicilio digitale comunicherà l’avvenuta consegna.