Il bonus porte blindate riguarda una detrazione che spetta a chi sostituisce la porta di casa. Ecco in cosa consiste, chi può usufruirne e i dettagli.
Bonus porte blindate, chi può richiederlo?
La detrazione per la sostituzione di una porta con una blindata ha un’aliquota del 50%, che resterà tale fino al 31 dicembre 2024. La detrazione è ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Le regole sono le stesse per gli altri tipi di bonus edilizi che riguardano il recupero del patrimonio edilizio. Quindi può essere richiesto dal proprietario o dal detentore dell’immobile.
Tuttavia anche dopo il 31 dicembre 2024, sarà possibile richiedere il bonus, ma con un’aliquota minore. Infatti l’aliquota scenderà al 36%. Si ricorda che anche in questo caso occorrono tutti i pagamenti fatti in modo tracciabile come bonifici, assegni o con carte di credito. E deve essere presentata in detrazione tutte le fatture redatte dalla ditta che ha eseguito i lavori. Del resto anche la porta blindata riguarda dei lavori che migliorano il valore di un immobile, anche in termini di sicurezza.
La risposta dell’Agenzia delle entrate
L’Agenzia delle entrate risponde ad un quesito posto da un lettore in merito alla sostituzione della porta in legno con quella blindata. Il montaggio di porte blindate o rinforzate rientra, infatti, tra i lavori sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni finalizzati alla prevenzione del rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (art. 16-bis, comma 1, lett. f, del Tuir), per i quali il proprietario o il detentore dell’immobile sul quale è effettuato l’intervento può richiedere la detrazione delle spese in 10 rate annuali di pari importo.
Si ricorda che per “atti illeciti” si intendono quelli perseguibili penalmente come, per esempio, il furto, l’aggressione, il sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti il superamento di limiti fisici posti a tutela di diritti giuridicamente protetti. Un elenco esemplificativo di questa tipologia di interventi è contenuto nella circolare dell’Agenzia delle entrate n. 13/2001).