Rivalutazione pensioni 2024, tutti gli importi per fasce

revoca pensione

A fine anno tutti i pensionati si chiedono come sarà la rivalutazione pensioni applicata sui dati relativi all’aumento del costo della vita e naturalmente anche il 2024 porta gli stessi dubbi.

Ogni anno le pensioni sono sottoposte a rivalutazione in base all’ inflazione registrata dall’Istat. Si tratta di un adeguamento degli importi che dovrebbe preservare il potere di acquisto dei pensionati. Negli anni però, a causa delle difficoltà economiche che affronta il Paese, le pensioni non sono state rivalutate tutte allo stesso modo, infatti le pensioni che hanno importi più elevati sono rivalutate solo in parte. Questo meccanismo dovrebbe portare anche a una sistema maggiormente paritario.

Vediamo però come saranno rivalutate le pensioni 2024.

Pensioni, a dicembre arriva il conguaglio con arretrati

La prima novità importante è che nel mese di dicembre 2023 i pensionati italiani riceveranno l’anticipo del conguaglio della rivalutazione del 2023, si tratta di un aumento dello 0,8% su base mensile, quindi su 13 mensilità. Per molti pensionati è un bel gruzzoletto che andrà ad aggiungersi alla tredicesima. Nelle settimane trascorse si era vociferato anche di un anticipo del conguaglio già nel mese di novembre 2023 ma poi non è andata così visti i tempi stretti.

Rivalutazione pensioni 2024, gli importi

Nel frattempo si discute sulla rivalutazione pensioni 2024. La stessa dovrà essere calcolata sull’inflazione registrata dall’Istat, i dati dovrebbero arrivare intorno al 20 novembre e si vocifera di un valore tra il 5,5% e il 6%. In poche parole chi percepisce un assegno di 1.000 euro dovrebbe ricevere 55-60 euro di aumento su base mensile.

Non tutti i pensionati però riceveranno lo stesso aumento, infatti le rivalutazioni saranno diversificate.

Potranno ricevere l’aumento sul totale dell’assegno pensionistico i lavoratori che percepiscono fino a 4 volte l’importo della pensione minima. L’importo della pensione minima dovrebbe essere 525,5 euro. Questo implica che la rivalutazione al 100% sarà riservata a coloro che percepiscono fino a 2.102 euro mensili.

  • Per importi compresi tra 4 e 5 volte il minimo, cioè tra i 2.102 e i 2.627 euro la rivalutazione sarà sul 90% dell’assegno pensionistico;
  • Per gli importi compresi tra 5 e 6 volte la pensione minima, cioè 2.627 e 3152 euro la rivalutazione sarà applicata sul 53% dell’importo;
  • nel caso di assegno pensionistico tra 6 e 8 volte la pensione minima (tra i 3.152 e i 4.203 euro), rivalutazione del 47%;
  • tra 8 e 10 volte la pensione minima (tra i 4.203 e i 5.254 euro), rivalutazione del 37%;
  • sopra le 10 volte la pensione minima (sopra i 5.254 euro), rivalutazione del 22%.

Naturalmente non manca il malcontento.

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