Sembra essere in dirittura d’arrivo il decreto con il rinvio a gennaio 2024 dell’acconto tasse previsto a novembre, ultime novità per i lavoratori autonomi/partite Iva.
Perché abolire l’acconto tasse di novembre?
Chi ha la partita Iva lo sa, nel mese di novembre, avendo come punto di riferimento il fatturato degli anni antecedenti, deve versare il primo acconto sulle imposte generalmente dovute nell’anno successivo. Si tratta di una pratica non molto apprezzata dai lavoratori autonomi/partite Iva perché in questo mese ricadono anche ulteriori scadenze, tra cui i contributi e, di conseguenza, diventa difficile riuscire ad adempiere, inoltre gli importi sono calcolati su guadagni ipotetici e non reali.
Il Governo è però al lavoro per eliminare questa incombenza e in base alle dichiarazioni di esponenti della maggioranza già a novembre 2023 potrebbe non esservi il versamento, anche se non per tutti.
Primo passo della riforma fiscale, abolire l’acconto di novembre per i lavoratori autonomi
La riforma fiscale, come noto, si articola in diverse fasi, superata la fase di approvazione della legge di delega fiscale che segna i confini, si è passati alla fase dei dossier, ormai già consegnati e affidati a professionisti del settore ed esperti. Il Governo e in particolare il Ministro dell’Economia Giorgetti, affiancato dal vice-ministro Leo, e la Commissione attività produttive, stanno lavorando ora al dossier che prevede proprio il posticipo dell’acconto di novembre.
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Si tratta di una delle misure che non prevedono una riduzione delle entrate fiscali e di conseguenza può essere atttuata fin da subito senza necessità di coperture. Nonostante questo, per evitare un ammanco nelle casse dello Stato eccessivo per gli ultimi mesi dell’anno, si sta studiando una soluzione ponderata. Si sta quindi scegliendo la soglia di ricavi che dovrebbe beneficiare di questo slittamento già ora e le ipotesi maggiormente quotate sono quelle di fissarla a 500.000 euro.
Da novembre 2024 dovrebbero invece beneficiare dell’abolizione dell’acconto di novembre tutte le partite Iva. Il passo successivo sarà invece estendere l’abolizione degli acconti anche per i lavoratori dipendenti.
Ritocco delle sanzioni
In base alle misure ora allo studio, l’acconto di novembre dovrebbe essere spalmato in pagamenti rateali da gennaio a giugno. Si verserà poi il secondo anticipo, previsto a giugno che è già ora possibile rateizzare. Questa è solo una delle misure che dovrebbe essere attuata fin da subito, infatti tra le prime misure di riforma fiscale che il Governo vuole introdurre c’è anche la riduzione delle sanzioni tributarie al fine di allinearle a quelle dell’Unione Europea e in conformità con la sentenza 46/2023 della Corte Costituzionale.
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