Condono o sanatoria edilizia sono due termini spesso usati in modo indifferenziato, ma non è così. Ecco cosa sono e cosa si pensa per il settore immobiliare italiano.
Condono o sanatoria edilizia, che cosa sono?
Il settore immobiliare italiano è sicuramente in difficoltà. Tra immobili bloccati a causa dei lavori mai realizzati dovuti al superbonus 110% e i tassi di interessi sui mutui troppo elevati, il nodo casa sta diventando sempre più stretto. Come se non bastesse, ci sono parecchi immobili che presentano delle struttura non regolari. Ed i proprietari sperano di mettere in regola. Ma prima di andare avanti è meglio capire la differenza tra condono e sanatoria edilizia.
Il condono edilizia, è una particolare tipo di condono, che permette di sanare le opere edilizie in contrasto con le norme urbanistiche e di conseguenza di eliminare i possibili provvedimenti sanzionatori. Mentre la sanatoria edilizia è un provvedimento amministrativo che permette, di sanare le situazioni in cui lo Stato di Fatto dell’immobile non è conforme allo Stato di Progetto, di cui ai relativi permessi di costruire depositati presso il comune di appartenenza.
Possiamo concludere, infine, che mentre il condono è rivolto a tutti i cittadini che si trovino in una determinata situazione in un certo lasso temporale, la sanatoria riguarda solo coloro che ne fanno espressa domanda. In entrambi i casi l’opera diviene lecita e si evitano le conseguenze penali connesse alla commissione di una abuso edilizio.
Cosa ci si aspetta per l’Italia?
La legge 326/2003 è stata formalmente l’ultimo condono edilizio. Grazie a questa legge molti italiani hanno potuto mettere in regola molti abusi sulle proprie abitazioni. Negli scorsi anni, circa ogni 10 anni veniva emanato un condono, ma ormai dopo vent’anni ci si chiede che cosa aspetta in Italia. Nel nostro paese più che altro si parla di rigenerazione urbana. Infatti nessun condono in vista, ma a possibilità di sanare piccole opere.
“Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere fatto all’interno di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo“. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Inoltre ciò che può essere sanato deve riguardare piccole difformità. Ma per «difformità non essenziali», ad esempio «se c’è un contenzioso col Comune per il tinello, il box, la cantina, e ci sono milioni di italiani in questa situazione che non possono rogitare, vendere casa, affittarla, non è più intelligente per lo Stato e i Comuni sanare queste piccole difformità?» dice Salvini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Ad oggi non c’è nulla di concreto, ma il fatto che se ne comincia a parlare è già qualcosa di nuovo. Anche perché, sanare un immobile conviene proprio a tutti. I proprietari hanno la possibilità di far muovere sul mercato il loro immobile. I Comuni incassano dalle quote versate e tutto lo Stato potrebbe godere di una riqualificazione urbana.