Poste Italiane ha comunicato la riapertura della piattaforma per la cessione del credito da Superbonus e altri bonus edilizi a partire dal giorno 3 ottobre 2023. Ecco le condizioni di acquisto.
Aperta la piattaforma per la cessione del credito di Poste Italiane
Dal momento della riattivazione Poste Italiane valuta l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da soggetti persone fisiche che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni). La richiesta di cessione del credito da parte dei cedenti non implica la conclusione dell’accordo, lo stesso si intende concluso solo al momento dell’accettazione della proposta di Poste Italiane.
Possono accedere alla cessione del credito Poste Italiane solo i clienti che hanno un conto BancoPosta, per inoltrare la richiesta è necessario identificarsi sulla piattaforma attraverso lo Spid, che può essere stato rilasciato da qualunque provider.
Nell’istanza deve essere indicato anche un indirizzo di posta elettronica, infatti tutte le comunicazioni tra cedente e Poste Italiane avvengono esclusivamente con questo mezzo.
Condizioni della cessione del credito con Poste Italiane
Nel comunicato Poste Italiane indica anche le condizioni della cessione del credito. In primo luogo possono essere ceduto crediti maturati esclusivamente da Persone fisiche, non imprese, che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni). Poste Italiane, dunque, al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura.
Inoltre l’istituto valuta proposte di cessione del credito esclusivamente nel caso in cui il cedente si sia avvalso della collaborazione di:
- Un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta” all’Agenzia delle Entrate.
- Un asseveratore.
Quali crediti acquista Poste Italiane con la cessione del credito?
Possono avvalersi della cessione i contribuenti che abbiano eseguito una di queste opere:
- Superbonus 110%, credito d’imposta ai sensi dell’art.119 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020);
- Ecobonus ordinario (efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici), ai sensi dell’art. 14 del DL n. 63/2013 e dell’art.16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir;
- Sismabonus ordinario (misure antisismiche), ai sensi dell’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del DL n. 63/2013;
- Ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ai sensi dell’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir;
- Recupero o restauro facciate, ai sensi art. 1, comma 219 e 220, della L. n. 160/2019;
- Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ai sensi dell’art.16-ter del DL n. 63/2013;
- Eliminazione delle barriere architettoniche, ai sensi dell’art. 119-ter del Decreto Rilancio, a fronte di spese sostenute dal 1° gennaio 2022.
Percentuali del credito riconosciute da Poste Italiane
La cessione del credito, come risaputo, prevede comunque che il cessionario abbia un margine di guadagno, questo implica che il cedente non riceve quanto maturato nel cassetto fiscale, ma di meno. Si tratta però di una caratteristica comune a tutti i cessionari, anche se alcuni possono essere più vantaggiosi. Queste sono le percentuali riconosciute da Poste Italiane:
- 94 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110 con recupero in 4 anni (pari all’85,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
- 84,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari all’84,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
- 70 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 70% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
Leggi anche: Cessione del credito e sconto in fattura, chi può avvalersene?