La Bce tira dritto, arriva un nuovo aumento del costo del denaro dello 0,25%, sempre più elevate le preoccupazioni per le famiglie che devono pagare il mutuo.
Bce, politica monetaria restrittiva e nuovo rialzo del costo del denaro
La politica della Bce non arretra, arriva un nuovo aumento del costo del denaro di 0,25 punti percentuale che andrà a impattare sui tassi di interesse delle banche su mutui e prestiti. Si tratta del decimo aumento consecutivo del costo del denaro adottato dall’estate del 2022 e non mancano aspre critiche.
La serie di rialzi del costo del denaro inizia nell’estate del 2022, l’obiettivo era avere sotto controllo l’inflazione andando a ridurre la domanda di beni. Fin da subito su questa politica monetaria sono state espresse critiche perché secondo molti, tra cui l’Italia, l’inflazione è trainata non dall’aumento di domanda di beni, ma dall’aumento dei costi energetici che è poi ricaduto nel tempo su tutti i beni. Di conseguenza aumentare il costo del denaro ha poco impatto. Nonostante queste critiche, la Bce, guidata da Christine Lagarde, ha continuato sulla sua strada con aumenti quasi mensili del costo del denaro.
Nel frattempo, visto che l’aumento dell’inflazione si è fermato e anzi si notano lievi cali in tutta la zona euro, molti avevano pensato che la Bce, non avrebbe fatto marcia indietro, ma si sarebbe fermata, invece così non è stato e il 14 settembre 2023, arriva l’ennesimo aumento del costo del denaro che è del 4% sui depositi e del 4,50% per le operazioni di rifinanziamento. Se si ricorda che un anno fa il costo del denaro era ancora neutralizzato, si nota una differenza abissale.
Preoccupazione per i tassi di interesse dei mutui
La scelta della Bce è motivata dal fatto che è necessario mantenere a lungo i livelli di inflazione raggiunti, inoltre sottolinea nel comunicato “Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario” . Insomma non ci sono prospettive rosee a breve termine e considerando le critiche espresse da Christine Lagarde (Bce), sulla tassa sugli extra profitti, non vi è ampio margine per l’Italia per aiutare le famiglie.
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Secondo le stime di Facile.it da luglio 2022, momento in cui la Bce ha iniziato la serie di rialzi, la rata dei mutui a tasso variabile è aumentata del 66%, in base alle simulazioni emerge che chi pagava una rata di 456 euro, ora paga 759 euro.
Ha potuto ottenere un reale vantaggio chi ha stipulato il mutuo prima di luglio 2022 scegliendo il tasso fisso. Naturalmente la scelta della Bce di un nuovo ritocco al rialzo dei tassi di interesse porterà anche nuovi aumenti del costo della rata del mutuo.
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