Le vacanze rovinate sono un incubo per molte persone. Ma è possibile richiedere i rimborsi e i danni morali, ecco come fare per ottenerli.
Vacanze rovinate, ecco in quali casi
Si lavora tutto l’anno e si comincia a fantasticare sulle vacanze spesso molto tempo prima. Tra le mete da raggiungere, i modi per farlo, costi e tour operator c’è l’imbarazzo della scelta. Certo stare attenti al caro vacanze è importante. Poi arriva il momento del giorno della partenza e nella valigia, oltre che i vestiti, va anche tanta fiducia nel divertirsi. Ma la vacanza può in poco tempo essere rovinata e trasformarsi in una forte delusione. E’ quello che succede a tanti vacanzieri, che si trovano a fare i conti con diversi problemi.
Possono senza dubbio rovinare le vacanze dei ritardi di aerei o altri mezzi. Ma anche dei resort che sembrano paradisi, ma non lo sono per nulla. Pacchetti all inclusive, che invece non prevedono le bevande e tanto altro ancora. Da oggi i tour operator devono fare molta attenzione a quello che offrono, promettono e vendono. Infatti la Cassazione ha stabilito che chi ha ferie rovinate non soltanto ha diritto al rimborso, ma piò anche chiedere il risarcimento per danni morali e biologici subiti.
La sentenza della Cassazione per un caso esaminato
Tutto nasce da un sentenza della Cassazione che ha condannato, dopo 10 anni, un tour operator al risarcimento di una vacanza rovinata ad una coppia. Secondo il caso riportato, una coppia nel 2012, aveva acquistato una vacanza da favola a Cuba, all inclusive e piena di aspettative. Ma in realtà, più che una vacanza, il tutto si è trasformato in incubo. Infatti nessuna corrispondenza tra la realtà ed il depliant dato dal tour operator. Carenza di igiene, sporcizia e ritardo dell’aereo di ben tre ore avevano rovinato la vacanza, che si è rivolta al giudice per il rimborso.
Il giudice di pace aveva accolto il ricorso. Ma la sentenza era stata impugnata e, in secondo grado, il Tribunale di Napoli aveva ribaltato la decisione: rigettando le richieste della coppia per intervenuta prescrizione del diritto al risarcimento. La coppia non si è data per vinta ed ha vinto in Cassazione. I danni da vacanza rovinata rientrino tra violazione dei diritti della persona, garantiti dall’articolo 2 della Costituzione.
Vacanze rovinate, cosa fare per richiedere il rimborso?
Il diritto al rimborso è valido per tre anni dalla conclusione della vacanza. Tuttavia un consiglio è quello di documentare il più possibile quanto accaduto, con foto e video, che serviranno come prova documentata. Il risarcimento del danno da vacanza rovinata deve essere richiesto direttamente all’agenzia o al tour operator che ha venduto il pacchetto. Non va richiesto al gestore dell’albergo, della struttura o degli impianti nei quali si è verificato il disservizio, né alla compagnia di trasporti.
In caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico, l’organizzatore (tour operator) ed il venditore sono tenuti al risarcimento del danno, secondo le rispettive responsabilità (articolo 43 del Codice del Turismo). E la cassazione non ha fatto altro che confermare quanto già indicato nel Codice del turismo, aggiungendo anche la possibilità di richiedere il rimborso per danni morali. Quindi si consiglia ai tour operator di stare attenti al pacchetto proposto, prima di metterlo a disposizione dei clienti.