Buone notizie sul fronte prezzi, continua la discesa, a luglio l’inflazione scende ancora, ma la BCE parla di prospettive ancora incerte.
Sappiamo che dal 2022 è iniziato un costante aumento dell’inflazione trainato dall’aumento dei prezzi dei prodotti energetici che si è riversato a cascata su tutti i prodotti. A questa spirale inflazionistica che sta mettendo in ginocchio non solo gli italiani, è stata contrapposta una politica monetaria particolarmente dura con un costante aumento del costo del denaro deciso dalla BCE.
L’ultimo sta in questo momento esplicando i suoi effetti. In base alle teorie della BCE l’aumento del costo del denaro ha l’effetto di diminuire la domanda di prodotti e servizi e ciò porta a sua volta a una riduzione dei prezzi. Si sta quindi curando l’inflazione principalmente con la politica monetaria, mentre i Paesi Membri dell’Unione Europea adottano strumenti di aiuto alle famiglie, come il piano anti-inflazione dell’Italia che dovrebbe prendere il via nel mese di ottobre 2023.
L’effetto immediato dell’aumento del costo del denaro è l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, ma si registra anche un miglior rendimento per coloro che scelgono di fare investimenti.
Di fatto sono in molti a sperare che con un’inversione di tendenza dell’inflazione, la Bce possa smettere di aumentare il costo del denaro e quindi dare un po’ di sollievo alle famiglie che si trovano a dover pagare un mutuo a tasso variabile o vogliono stipulare in questi mesi un contratto anche a tasso fisso.
Inflazione in discesa a luglio 2023: i dati
Nel mese di giugno 2023 l’inflazione si era assestata al 6,4%, in diminuzione rispetto al mese di maggio. Anche luglio ha visto un deciso ribasso dell’indice di inflazione che è al 5,9%. Il valore atteso era il 6%.
Un’altra buona notizia è data dal fatto che questo è il quinto mese successivo in cui si registra un calo dell’inflazione. Proprio per questo sono in molti a ritenere che sia un andamento costante consolidato, ma sembra di diverso avviso la Bce.
Secondo l’Istat la frenata dei prezzi è dovuta a diversi fattori, i principali sono:
- rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti;
- discesa dei prezzi energetici;
- calo dei prezzi per gli alimentari lavorati (non materie prime).
Secondo l’Unione nazionale consumatori il calo dei prezzi è ancora troppo basso e la spesa alimentare continua ad essere troppo pesante per le famiglie, proprio per questo le famiglie non riescono a percepire questi cali dei prezzi. Su base annua l’aumento del costo della vita è di 1699 euro ( famiglia di 4 persone). Di questi 823 euro sono imputati alla spesa alimentare e 340 per abitazione, acqua ed elettricità.
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