Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un nuovo aumento del prezzo dei carburanti, in particolare in aumento il prezzo della benzina che al servito ha raggiunto il picco massimo di 2,50 euro al litro. Il MEF ha però confermato che non vi sono i presupposti per il taglio delle accise che possa aiutare a contrastare gli aumenti.
Taglio accise carburanti, una misura non ripetibile
Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad aumenti importanti del costo che carburanti che hanno temporaneamente indotto il Governo a un taglio straordinario delle accise. Le perdite derivanti da tale taglio era compensate dal fatto che le entrate Iva con gli aumenti dei prezzi erano comunque cresciute.
Ora che il prezzo dei carburanti ha iniziato nuovamente la sua salita in tanti hanno sperato in un nuovo intervento governativo volto a ridurre il costo dei carburanti, e in particolare della benzina, attraverso un nuovo taglio delle accise. Dal MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze è però arrivata una risposta negativa, ha infatti ribadito che non vi sono le condizioni per procedere in tal senso.
Il motivo per il quale non si possono tagliare le accise è legato al fatto che il prezzo internazionale del petrolio non ha registrato rispetto al bimestre precedente degli aumenti, questo implica che gli aumenti di questi giorni non possono essere considerati di lungo periodo e di conseguenza non si può procedere al taglio delle accise.
Arriva l’obbligo di esporre il cartellone con i prezzi medi di benzina e diesel
Sono comunque previste delle tutele per gli automobilisti, infatti, il Sottosegretario al MEF, Lucia Albano, ha sottolineato che dovranno essere esposti dagli impianti di distribuzione sul territorio, con l’obiettivo – sottolineato dal governo – di favorire la trasparenza- i prezzi medi dei carburanti in Italia.
Questo consentirà agli automobilisti anche si scegliere il distributore più conveniente. In autostrada il prezzo medio attuale è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel al self service, i prezzi sono leggermente più alti al servito.
I picchi visti nei giorni scorsi sono frutto di scelte indipendenti del distributore e non giustificati e di conseguenza si invitano gli automobilisti a prestare attenzione anche utilizzando le app che monitorano i dati sui prezzi in tempo reale e consentono di scegliere il distributore più conveniente.
A livello territoriale i prezzi più alti in questo periodo si registrano in Puglia e nella provincia autonoma di Bolzano, Marche e Veneto hanno invece i prezzi più bassi.
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