In questi giorni si lavora alla revisione del Pnrr e proprio da qui sono arrivati 3 miliardi di euro, attraverso il Re Power Eu per riconoscere ancora i benefici del Superbonus 110%, ma i beneficiari saranno solo una ristretta percentuale di persone. Vediamo Chi.
Superbonus, torna al 110% per i redditi bassi
Si apre un periodo cruciale per l’Italia, infatti è in dirittura d’arrivo la direttiva Case Green che obbligherà molti proprietari ad eseguire lavori per l’efficientamento energetico. Il problema si pone per coloro che hanno poche risorse o nessuna risorsa da investire. Proprio per questo si sta pensando al ritorno del Superbonus 110% ma solo per gli incapienti fiscali. Le risorse attualmente disponibili sono 3 miliardi di euro e dovrebbero servire a realizzare i lavori di efficientamento energetico anche con sconto in fattura per gli incapienti, cioè coloro che non hanno reddito oppure che hanno un reddito basso e non possono quindi usufruire delle detrazioni fiscali.
Per tutti gli altri nel 2024 si conferma la percentuale di detrazione al 70%, senza cessione del credito e sconto in fattura.
Nelle ipotesi allo studio del Governo, ma molto dipende dalle risorse che si riescono a trovare, il Superbonus 110% dovrebbe essere applicato anche negli Istituti Autonomi Case Popolari, e figure affini, e nelle RSA.
Particolare soddisfazione per questa apertura c’è dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Questa piccola estensione del Superbonus 110% dovrebbe portare a circa 20.000 interventi che altrimenti non verrebbero mai realizzati con le norme attualmente in vigore.
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Superbonus 110%, ma solo per efficientamento energetico
Tra le ipotesi allo studio vi è anche un limitazione oggettiva dei benefici, in poche parole dovrebbero essere ricompresi nel Superbonus 110% esclusivamente i lavori che comportano un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile, ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico, la sostituzione degli infissi, la sostituzione della caldaia, la realizzazione del cappotto termico e altri lavori di isolamento, mentre dovrebbero essere esclusi lavori che non portano un vantaggio diretto, ad esempio la tinteggiatura.
Dovrebbe restare comunque fuori dalle agevolazioni l’installazione di caldaie a gas, sebbene di ultima generazione in quanto l’Unione Europea lavora all’abbandono di fonti fossili.
Tra le ipotesi allo studio c’è anche la proroga del Superbonus al 90% per coloro che hanno iniziato i lavori nel 2023, ma non sono riusciti a terminarli a causa delle difficoltà che le imprese stanno incontrando.
Si lavora infine, a una moratoria per gli esodati del Superbonus
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