Il riscatto laurea nel contributivo ritorna in voga attraverso una specifica da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ecco i dettagli.
Riscatto laurea nel contributivo, le ultime novità
Il tema del riscatto della laurea è sempre di notevole attenzione. È uno strumento che converte gli anni di università in anni di contributi fiscali, permettendo quindi di integrarli nella posizione contributiva del singolo lavoratore o inoccupato, che abbia conseguito il titolo di studio, per il calcolo della sua prestazione pensionistica. E’ possibile riscattare la laurea sia nel sistema retributivo che in quello contributivo.
Nel sistema retributivo l’importo della somma da versare varia in rapporto all’età, al genere, periodo da riscattare, all’anzianità contributiva totale e alle retribuzioni degli ultimi anni. Mentre per riscattare periodi che si collocano nel sistema contributivo (cioè dal 1° gennaio 1996) l’onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda, alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi meno remoti, andando a ritroso dal mese di presentazione della domanda di riscatto.
Riscatto laurea nel contributivo, una rata unica
L’INPS ha tenuto a fare una precisazione sul tema in merito al riscatto laura nel contributivo e riguarda principalmente il modo di versare. Com’è noto per presentare richiesta occorrono almeno 15 anni di contributi versati complessivamente al momento della richiesta di riscatto. Ma occorrono anche almeno 5 anni nel periodo contributivo, dopo il 1995. Infatti per perfezionare i requisiti necessari per accedere all’opzione, l’ onere del riscatto deve essere versato in unica soluzione o attraverso piani di ammortamento sulla busta paga del dipendente.
Tuttavia l’INPS, nel messaggio n.2564 del 7 luglio 2023 chiarisce che l’onere di riscatto si calcola come il calcolo a percentuale eccetto il contributo minimo di un mese che sarà determinato con il criterio della riserva matematica. Infine si precisa che la modalità di pagamento rateale verrà generata come quota di onere di importo differente dal resto del piano da versare obbligatoriamente in unica soluzione con modello F24 entro 90 giorni dalla data di notifica del provvedimento di riscatto.
Un obbligo da parte del datore di lavoro
Il datore di lavoro pubblico è tenuto ad accertare l’avvenuto pagamento in un’unica soluzione acquisendo la copia del versamento effettuato con F24. Il mancato versamento della rata unica, chiarisce l’Inps, equivale a una rinuncia della domanda di riscatto. Infine cattive notizie per il costo legato al riscatto della laurea. La spesa per ogni anno di corso è salita del 7,8% passando dai 5360 euro del 2022 ai 5776 attuali.