Già con l’aumento del mese di giugno 2023 era stato annunciato il nuovo aumento del costo del denaro del mese di luglio. Potrebbe finalmente essere l’ultimo. Questo si ripercuote direttamente sulla rata del mutuo a tasso variabile e crea difficoltà per chi nelle prossime settimane avesse intenzione di stipulare un mutuo e sebbene già vi siano proposte per contenere le rate, per ora è ancora allarme mutui.
Costo del denaro al 4,25%: crescono le rate del mutuo
Con il nuovo aumento del costo del denaro il tasso di interesse sui finanziamenti arriva al 4,25%, mentre il tasso di interesse sui depositi al 3,75 ( buona notizia per i risparmiatori).
Naturalmente questa scelta, ampiamente annunciata già il mese scorso, andrà a incidere sulla rata del mutuo a tasso variabile che aumenterà in breve tempo. Dal mese di luglio dell’anno scorso, in cui è iniziata la serie di aumenti, questo è il 9°, i primi sono stati dilazionati nel tempo, nel 2023 invece sono stati aumenti mensili.
L’obiettivo è frenare la domanda e di conseguenza portare a una riduzione dei prezzi e dell’inflazione. I primi timidi segnali iniziano a vedersi, ma non mancano critiche, in particolare da parte dell’Italia. Più volte è stato sottolineato che in Italia l’aumento dei prezzi non è dovuto alla domanda, ma è dovuto a fattori esterni (crisi energetica, crisi Ucraina) quindi l’aumento del costo del denaro porta solo a un rischio di perdite in termine di Pil e aumenta il rischio di recessione per l’Italia.
Quali aumenti delle rate dei mutui aspettarsi?
Nel frattempo chi ha un mutuo a tasso variabile si chiede cosa dovrà aspettarsi nei prossimi mesi, purtroppo chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile prima dell’inizio degli aumenti del costo del denaro, vedrà ancora crescere la rata, in media rispetto a un anno fa l’incremento totale è di circa il 70% in media.
Aumenti anche per il mutuo a tasso fisso, ma chi ha avuto la fortuna di stipularlo un anno fa ora paga un interesse irrisorio rispetto a chi lo stipula oggi.
Le banche in questi mesi si sono affannate a dare consigli, ad esempio passare al tasso fisso, chiedere una rinegoziazione del mutuo, abbassare la rata e allungare il piano di ammortamento, ma il risparmio che ne deriverebbe è irrisorio, potrebbe trattarsi di un effetto placebo.
Le proposte di legge per aiutare le famiglie a far fronte al caro mutui ad oggi ancora non si sono materializzate. Inoltre dalle prime indiscrezioni emerge che tali vantaggi potrebbero essere applicati solo a chi è in regola con i pagamenti, quindi chi è in difficoltà e già ora non riesce a pagare non verrebbe “tutelato”.
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