Con la circolare 61 del 12 luglio 2023, l’Inps ha messo la parola fine al reddito di cittadinanza, misura di welfare sostenuta dal M5S ( decreto legge 4 del 2019) e che ormai ha terminato la sua funzione, sebbene i percettori non siano tutti stati collocati nel mondo del lavoro.
Addio al reddito di cittadinanza in modo graduale
Nel mese di luglio 2023 si compie il primo passo verso l’addio al reddito di cittadinanza che dal 1° gennaio 2024 sarà sostituito dall’assegno di inclusione. A luglio 2023 cessano di percepire il reddito di cittadinanza coloro che lo percepiscono in modo ininterrotto almeno da gennaio 2023, poi man mano cesseranno di percepirlo coloro che avranno maturato continuità nella percezione per 7 mesi (articolo 1, comma 313, della citata legge n. 197/2022 – la misura è riconosciuta ai beneficiari nel limite massimo di 7 mensilità).
Possono continuare a percepire il reddito di cittadinanza oltre il limite visto dei 7 mesi, ma non oltre i 18 mesi, coloro che appartengono a nuclei familiari in cui sono presenti persone con disabilità come definita dal regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159/2013 (disabilità media, grave e di non autosufficienza), minorenni o persone con almeno sessant’anni di età.
Rifiuto di un’offerta di lavoro congrua
Ricordiamo che la legge di Bilancio non è intervenuta solo sui termini temporali di percezione del reddito di cittadinanza/assegno di inclusione, ma anche su altri elementi della disciplina. Ad esempio, si perde il diritto alla misura nel caso di rifiuto di una prima offerta di lavoro congrua.
L’offerta viene considerata congrua nel caso in cui siano presenti questi elementi:
- coerenza con le esperienze e le competenze maturate;
- distanza dalla residenza e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico;
- durata della disoccupazione;
- retribuzione superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo,
- inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in
- locazione.
Per quanto riguarda la distanza vi è obbligo di accettare la proposta se il luogo di lavoro dista fino a 80 km dal luogo di residenza o sia comunque raggiungibile in 100 minuti con mezzi pubblici.
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