Si è detto più volte che l’aumento del costo del denaro attuato da un anno a questa parte dalla BCE sta mettendo in difficoltà chi vuole comprare casa, chi ha bisogno di un prestito e imprese che vogliono investire, ma c’è il rovescio della medaglia: i risparmiatori ricominciano ad avere piccole rendite grazie all’aumento dei tassi di interesse. Ecco cosa succede.
L’aumento dei tassi di interesse porta piccole rendite ai risparmiatori
C’è sempre l’altro lato della medaglia, gli italiani si confermano un popolo che ama avere la casa di proprietà, ma anche un popolo di risparmiatori. A dicembre del 2022 le famiglie avevano nei conti correnti risparmi per 1174 miliardi di euro, naturalmente l’inflazione toglie valore a questo denaro, nel senso che ha minore potere d’acquisto, ma l’aumento del costo del denaro porta a un aumento anche dei tassi di interesse corrisposti ai risparmiatori, anche ai più cauti.
Ad esempio su molti conti corrente oggi è possibile avere il 2% di interessi. Poco certo, ma il conto corrente è denaro liquido e fino a un anno fa gli interessi non si vedevano proprio. Crescono gli interessi anche sui conti deposito, cioè i conti utilizzati per avere piccoli risparmi, qui gli stessi variano dal 2% al 4%. Ad esempio Poste Italiane sul libretto Smart riconosce fino al 3% .
Poco, ma ricordiamo che si tratta di denaro non realmente investito. Crescono i tassi di interesse sui buoni ordinari di Poste Italiane, garantiti da Cassa Depositi e Prestiti, anche in questo caso si applica il 3%, ma scegliendo soluzioni diverse, cambiano i tassi, sono più alti. Ricordiamo che per i buoni di Poste Italiane vi è una tassazione agevolata degli interessi al 12,50%, anche questo dato deve far riflettere.
Scegliendo forme di investimento “più rischiose” i guadagni aumentano.
Ciò che si deve sottolineare è più che altro la differenza rispetto al passato, infatti, fino a pochi mesi fa si parlava di interessi su questi prodotti pari allo 0,006 o simili, cioè nulla e invece ora c’è un’inversione di tendenza al punto che può essere più conveniente rispetto all’investimento nel mattone. Ad esempio, si è visto che sono crollati gli investimenti per acquisto di immobili come forma di investimento (per locazioni).
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Investo in un appartamento o in buoni ordinari di Poste Italiane?
Facciamo una simulazione: ad oggi con 100.000 euro si può acquistare in periferia, al Sud, un piccolo appartamentino non ristrutturato ( da affittare a chi ha problemi a pagare un affitto alto).
Questo piccolo appartamentino per fruttare deve essere dato in locazione ad un prezzo molto basso, circa 300 euro mensili, da tassare almeno con la cedolare secca (10% canone concordato, 21% canone libero). Nell’arco dell’anno si percepiscono 3600 da tassare. Spettano però al proprietario le eventuali spese di manutenzione straordinaria, possono esservi problemi con la riscossione delle mensilità, nella maggior parte dei casi per la gestione del contratto serve l’aiuto di un commercialista, al termine del contratto può essere necessario per locare nuovamente spendere dei soldi per una piccola manutenzione. Guai nel caso in cui sia necessario uno sfratto.
La stessa somma se investita in buoni ordinari, cioè un investimento semplice, minimo, frutta 3.000 euro l’anno, per 20 anni, durata del buono ordinario. Naturalmente da tassare al 12,50%, ma nessuna preoccupazione, nessuna manutenzione da sostenere, nessun problema. Possibilità di smobilitare in brevissimo tempo l’investimento, per qualunque esigenza tra cui anche un altro investimento più fruttuoso. In poche parole la rendita è più bassa, ma non vi sono costi di alcun genere.
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