Si lavora alla riforma delle pensioni, si è già anticipato che molto probabilmente per il 2024 non ci sarà una riforma strutturale che consenta di superare la legge Fornero, si andrà verso una probabile conferma della Quota 103, ma si sta lavorando anche a una modifica di Opzione donna. L’ipotesi più quotata è l’introduzione di uno scivolo pensionistico per le Over 60. Ecco quali sono le possibili novità.
Scivolo pensionistico Over 60, sostituisce Opzione Donna
L’ipotesi dello scivolo pensionistico per le donne Over 60 è allo studio dei tecnici del Governo. In base a quanto emerge non si tratta di una vera pensione ma di un anticipo pensionistico e di conseguenza solo al raggiungimento di 67 anni di età si avrà il ricalcolo delle spettanze e la definizione dell’assegno pensionistico vero e proprio.
Per ora si tratta solo di ipotesi che potranno concretizzarsi dopo settembre, cioè dopo la nota di aggiornamento al Def che consentirà di capire il budget realmente disponibile per gli eventuali anticipi pensionistici.
Il superamento di Opzione Donna sembra essere scontato, infatti già dal 2023 è stato depotenziato, oltre ad esservi stato un aumento dell’età per accedervi, ha avuto una limitazione anche la platea delle potenziali beneficiarie, si tratta infatti di care giver o persone difficili da ricollocare nel mondo del lavoro in seguito a crisi aziendale, persone con un’invalidità almeno del 74%.
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Come funzionerà la pensione Over 60 per donne?
In base alle prime indiscrezioni, la pensione per le Over 60 dovrebbe essere erogata per 12 mesi, non si percepisce quindi la tredicesima, inoltre non può avere un importo superiore a 1.500 euro al mese. L’anticipo pensionistico secondo le ipotesi allo studio dovrebbe essere limitato a coloro che svolgono lavori usuranti. Questa ipotesi andrebbe a diminuire in modo notevole la platea delle potenziali beneficiarie. Si tratterebbe quindi di un anticipo pensionistico ibrido tra Ape Sociale e Opzione donna.
Dalle indiscrezione emerge che l’obiettivo finale del Governo dovrebbe essere raggiungere 1quota 41, cioè la possibilità di andare in pensione al raggiungimento di 41 anni di anzianità contributiva, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa ipotesi non sarà però realizzata nel breve termine, non nel 2024. Tra le ipotesi anche il rafforzamento della previdenza complementare attraverso un aumento delle deduzioni riconosciute per i versamenti in fondo pensione per far in modo che le persone raggiungano comunque un assegno pensionistico dignitoso.