Truffa false multe, cos’è e a cosa prestare attenzione

assicurazione monopattinii

Quante volte capita di parcheggiare in divieto di sosta, magari solo per qualche decina di minuti, il tempo di fare qualche commissione, il tutto nella speranza che non passi proprio in quel momento un vigile o un ausiliario del traffico? Sicuramente molte e spesso va anche bene. C’è però un allarme in questi giorni che sta destando sospetti, cioè le false multe sul parabrezza. Ecco a cosa prestare attenzione per evitare di incappare nella truffa false multe.

Truffa delle false multe, in cosa consiste?

A ognuno è capitato almeno una volta di lasciare la macchina in divieto di sosta, magari guardandosi prima intorno per vedere se si nota qualche vigile o ausiliario del traffico. Sta però capitando in molte città italiane che la multa sia lasciata, ma non dagli agenti, bensì da truffatori. Questi osservano le auto in divieto di sosta e mettono sul parabrezza un verbale del tutto simile a quelli in uso presso la polizia municipale, sulla multa è indicato il codice Iban su cui effettuare il versamento che naturalmente non è quello del Comune, bensì quello dei truffatori.

A quel punto gli ignari automobilisti nel momento in cui pagano il verbale non fanno altro che rimpinguare le casse dei truffatori.

Multa sul parabrezza, come si è arrivati alla scoperta?

In questa truffa sono caduti già in molti perché il falso verbale è in realtà realizzato con maestria, infatti contiene i dettagli della contestazione, gli importi da pagare, i termini entro i quali effettuare il versamento e l’Iban. Sulla multa è anche indicato che si può ottenere uno sconto della sanzione nel caso in cui il versamento sia effettuato nell’arco dei 5 giorni.

Naturalmente la multa si trova solo su veicoli che effettivamente si trovano parcheggiati in divieto di sosta, ad esempio davanti a passi carrabili, sul marciapiede, sulle strisce pedonali. Tutte queste caratteristiche hanno portato molti automobilisti a pagare senza fare troppe domande e senza accorgersi che l’Iban era sbagliato, d’altronde chi controlla mai che l’intestazione di un Iban sia reale e non fittizia?

La truffa è stata scoperta perché alcuni automobilisti hanno contestato la stessa e da lì è emerso che in realtà quella multa non era mai stata elevata dalla polizia municipale da qui è scattato l’allarme. Il modo migliore per evitare di cadere nel tranello è, in caso di dubbio, rivolgersi agli uffici della Polizia Municipale e chiedere la verifica della multa stessa. In alternativa si può provare a verificare l’intestazione del codice Iban.